08-04-2016
AYTHIS
"The Illusion And The Twin"
(Orcynia Records)
Time: CD (47:26)
Rating : 7.5
Quarto album in nove anni per il progetto solista della francese Carline Van Roos, ormai calatasi pienamente nei panni di cerimoniera dell'ethereal più crepuscolare dopo i lontani trascorsi in ambiti doom metal. Dopo tre buoni lavori rilasciati a cadenza pressoché biennale, stavolta Carline si è presa ben quattro anni e mezzo prima di tornare sul mercato, verosimilmente consapevole di dover portare al livello successivo il proprio percorso di crescita artistica. Missione compiuta, poiché la Nostra, autrice di tutti i processi creativi e realizzativi dietro alla musica di Aythis, riesce a superare sé stessa in termini di compattezza osando finanche un po' di più, pur all'interno di un songwriting condotto su binari sicuri nel solco già ben tracciato in passato. Un suono sempre profondamente intimo nei suoi toni drammatici e nella mestizia irradiata, dove il piano tende ad essere protagonista più delle sempre importanti influenze sinfonico/marziali. Pathos e piglio evocativo abbondano fra gli undici brani dell'opera, fra momenti impregnati di marzialità (l'opener "Without A Name", la più rigida "The Ground Is Burning" ed il minaccioso strumentale conclusivo "Cendres Et Glace") e quel senso di mestizia che per Aythis è prerogativa irrinunciabile (la spettrale e macchinosa "In The Sleep Of Haze", la drammatica "The Other" e la sottilissima "A Solace Of Violence"). In un impianto che funziona a dovere svetta qualcosa di più coraggioso rispetto al passato, come una "Dissolve Me" più incline alla forma-canzone ed una "A Pristine Lie, A Pristine Light" dove la voce di Carline emoziona osando più del solito, mentre "Break It" è un breve ma intenso gioiellino di immane delicatezza e palpabile tristezza. Proseguendo nel proprio percorso di crescita senza strafare né pretendere di riscrivere gli standard della musica eterea, la Van Roos realizza il suo lavoro più completo e maturo, confermando il proprio valore nel panorama delle sonorità più intime e delicate. Un'opera di valore, degnamente confezionata in un pregiato digipack a sei pannelli.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.orcynia-records.com/