11-11-2015
BORN FOR BLISS
"Falling Back To Never"
(Echozone)
Time: CD (73:02)
Rating : 9
Dopo un ritorno davvero sorprendente in ogni senso nel 2010 con un album - "Between Living & Dreaming" - rimasto nel cassetto sin dallo scioglimento del '99, e soprattutto dopo le prime nuove attesissime registrazioni di poco più di due anni fa con l'EP "Innocent", è finalmente giunta l'ora del terzo full-length per il trio olandese, 18 anni dopo il debut album "Flowing With The Flue" (previsto a breve in ristampa rimasterizzata con tracce bonus, per la cronaca). Una band che, nel suo grande ritorno, ha avuto a ragion veduta il coraggio di tirare fuori così com'era un lavoro 'vecchio' di 11 anni, svelando non solo una crescita esponenziale rispetto al debut, ma soprattutto un livello tecnico e di scrittura che in tutta la lunga stasi del progetto non è stato neppure vagamente sfiorato da vecchie e nuove leve del settore. Guidato dall'ottima voce e dalla superlativa chitarra di Frank Weyzig (impeccabile nella fase ritmica, ispiratissimo in quella solista), il trio sfrutta al meglio ciò che hanno insegnato in decenni rock, wave, gothic e molto altro senza porre limiti ad una creatività che travalica i generi con una forza impressionante, potendo contare su di una padronanza tecnica di livello superiore (oltre che su di un'ospite preziosa come l'ottima Lori Sloan, importantissima nel suo contributo ad un intreccio vocale di grande spessore) che consente ogni tipo di soluzione, anche verso lidi più psichedelici. Quello dei B4B è un songwriting libero da schemi e paletti, un'autentica boccata d'aria fresca in un panorama che non aveva mai visto una simile ricchezza strumentale, ed ognuno dei 12 brani di questa lunga opera (racchiusa in un bellissimo digipack a sei pannelli con libretto) è lì a dimostrarlo, sia con la ricercatezza della costruzione che con la cura nei suoni da impiegare (resi al meglio da una produzione esemplare). Intensità e pathos sono ai massimi livelli (anche di onestà intellettuale) in un lavoro con un potenziale entusiasmante, dalla travolgente elettricità della già nota "Innocent" e di "Four Horsemen" ai toni dolenti e drammatici di momenti come "This Narrow Place", "Wrong" ed una "Greed" magicamente poggiata su rulli marziali, passando per diamanti della massima caratura come la sublime "Falling Back" (esempio definitivo della classe cristallina di artisti così navigati ed ispirati) e la dolce ed appassionata "Thorns", fino al solenne gran finale coi 9 minuti di "Anxiety". Refrain memorabili, melodie avvincenti, crescendo da manuale, break sorprendenti, porzioni strumentali da applausi, testi coinvolgenti, arrangiamenti superiori e tutto quanto può elevare alla vera grandezza una band abbondano in un lavoro che, senza alcun dubbio, verrà ricordato come uno dei migliori del 2015 nell'ambito della musica a tinte scure. Semplicemente imperdibile.
Roberto Alessandro Filippozzi