23-10-2015
IN GOOD FAITH
"Anthology (Past_Tense_Presence & It's Tearing Me Apart)"
(Echozone)
Time: CD 1 (62:35); CD 2 (49:26)
Rating : 7.5
Sono parecchi i progetti d'area electro ad avere storie comprensive di lunghi periodi di pausa e di inattesi ritorni, ed i tedeschi In Good Faith non fanno eccezione, essendo nati nel '98 per poi sparire nel nulla e, dopo un lungo silenzio, ritornare solo nel 2009. Chi è rimasto in formazione sin dagli inizi è il cantante/bassista Kai Nemeth, che negli anni ha visto avvicendarsi al suo fianco diversi musicisti, e che di recente ha trovato in Jörg Allenbach il suo alleato ideale nel nuovo assetto a due. Dopo aver dato alle stampe l'EP "It's Tearing Me Apart" la band appronta anche questo doppio CD a titolo "Anthology", comprendente sia l'album del 2013 "Past_Tense_Presence" che il suddetto EP, per un'edizione jewel-case comprensiva di booklet con tutti i testi. Col primo CD possiamo riscoprire (o scoprire, a seconda dei casi) l'album di rientro dei Nostri, sin dal '98 fautori di un buon synthpop ritmato e groovy: un lavoro che, rispetto all'EP d'esordio del '98 "It's Not Too Late", mostrava grandi passi avanti in termini di resa audio, esecuzione e dinamismo, trainato dalla buona prova vocale dell'abile Kai e dalla spiccata ballabilità dei brani. Tanto ritmo in chiave dancefloor con le varie "As Time Goes By", "Be Me", "Memories" (ripresa dal primissimo EP ed opportunamente rivista) etc., fra puntate in territori future-pop ("United", "Muted Life") e momenti più pacati e ragionati ("Loneliness", "Endlose Brücken"), con picchi di notevole livello quali "Someone" e "When Love Turns To Anger", esempi di synthpop fatto come si conviene da parte di chi, senza stravolgerne gli schemi, sa bene come arrangiare una canzone e come approdare ad un refrain efficace. Il nuovo EP segna un ulteriore passo avanti per la band di Salzgitter, che appare molto più sicura dei propri mezzi sin dall'iniziale title-track, ricca di quel groove che esalta anche l'impatto di "Hit Me Hard", song in cui la chitarra si fa sentire. Il picco del dischetto è però rappresentato dall'altro inedito "Our World", brano molto ben costruito e forte di una romantica passionalità che funziona a meraviglia anche nella versione acustica qui inclusa, utile a sottolineare come la band riesca sempre ad evitare di risultare stucchevole. Fra i vari remix (anche per brani dell'album), tutti apprezzabili, segnaliamo in particolare quelli da club per "Muted Life" e "Under The Surface", firmati rispettivamente da Desastroes e POS.:2, nonché la versione aggiornata del 'Remic-L' di "Someone" (che chiudeva il full-length), che ben denota il maggior spessore di cui la band è oggi capace. Un 'pacchetto' ideale per chi volesse scoprire questo valido act (chi già possedeva il full-length potrà acquistare il solo EP), in attesa di un prossimo album dal quale è lecito attendersi un ulteriore salto di qualità.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.ingoodfaithmusic.de/