10-09-2015
DEKAD
"A Perfect Picture"
(BOREDOMproduct)
Time: CD (41:27)
Rating : 7.5
Forse Jb Lacassagne, rimasto solo al commando dopo che per due album Dekad era stato un trio, aveva bisogno di almeno un disco 'di assestamento', ed è probabilmente per questo che, ormai più di quattro anni fa, "Monophonic" non lasciò un marchio indelebile fra le uscite dell'epoca. Ma il lungo lasso di tempo che separa il nuovo e quarto full-length dal suo predecessore è stato ben sfruttato dall'artista francese, che ha saputo non soltanto rifinire a dovere il proprio electropop, ma che è anche riuscito ad arricchirlo, allestendo una scaletta piacevolmente più variegata. Uno dei limiti del precedente opus era rappresentato dalla prova vocale di Jb, che nel frattempo non si è trasformato in un singer di razza, ma che ha saputo lavorare bene per ottenere di più dalla propria voce, come dimostra da subito una potenziale hit del calibro di "Poladroid" (pubblicata come singolo pre-album sia in digitale che in 300 copie numerate a mano in CD), miglior episodio di un lavoro che denota compattezza assieme al groove ottantiano della più solida e penetrante "Beautiful Inside". Oltre a godere di una produzione molto più corposa che in passato, i brani denotano tutti maggior sicurezza, raffinatezza e dinamismo, sia nella costruzione ritmico/melodica che in fase di arrangiamento, e momenti come la ritmata "Slowmotion", il valido strumentale dal taglio cosmico "Perfect Picture" ed il bell'intreccio notturno di "Hate" stanno lì a dimostrarlo. Bene anche varianti di pregio come la suadente "Not Really There", in cui Jb infonde sentimento con la giusta dose di passionalità, e la soffusa electro-ballad "Miss Me", romanticamente lenta e sospesa, mentre a conti fatti i frangenti sorvolabili si riducono solo ad un paio di brani, comunque apprezzabili ma meno coinvolgenti. "A Perfect Picture", che esce per la sodale di sempre BOREDOMproduct in elegante confezione ecopack a sei pannelli, rappresenta un bel passo in avanti per Jb, il quale, proseguendo nella sua politica di far passare qualche anno fra un album e l'altro, avrà tutto il tempo necessario per affinare ancor meglio le proprie abilità e ridefinire il livello della sfida.
Roberto Alessandro Filippozzi