23-08-2007
LNGTCHÉ
"Music For An Untitled Film By T. Zärkkof"
(Etude Records)
Time: (44:21)
Rating : 6
"Music For An Untitled Film By T. Zärkkof" è un disco che definire enigmatico è poco: il progetto Lngtché è all'esordio assoluto e le informazioni fornite nel CD non ci danno modo di sapere chi si nasconda dietro questo strano nome; nonostante ciò presumo che si tratti di Pau Torres, autore che ha collaborato a più riprese con l'etichetta spagnola Etude Records, produttrice dell'album in questione. Come spiegato nel titolo del disco, siamo dinnanzi alla musica ideata per il film di un certo T. Zärkkof, autore russo di cui non si sa nulla (forse non esiste?), sebbene mi sia prodigato in ricerche varie al fine di procurarmi qualche informazione. Dunque il disco nasce come colonna sonora, ed è incentrato su rumori presi a prestito dalla natura e variamente rielaborati in studio, nonché 'appoggiati' su droni dilatati e lunghi; sembra, inoltre, che alcuni effetti siano prodotti con l'ausilio di una chitarra. Il fatto che l'album sia composto da una sola traccia non aiuta l'ascolto, reso peraltro non semplice da una musica altamente ricercata e talvolta derivativa. Il risultato finale è un discreto prodotto ambient relazionabile ad un calderone di altri dischi simili (se non uguali) che risente dell'assenza di quelle immagini che, in un primo momento (forse), dovevano essere commentate, così ci si ritrova davanti ad un disco che si anima a tratti, un lavoro che al tempo stesso tenta e talvolta riesce ad aggiungere un'atmosfera a situazioni misteriose e che si sforza - con risultati alterni - di creare sensazioni senza il supporto di un video. Il limite di "Music For An Untitled Film By T. Zärkkof" è segnato dall'assenza di un apparato informativo che spieghi le finalità e le modalità di composizione, un mezzo che aiuti l'ascoltatore a non annaspare e faticare all'interno di una densissima monotraccia. La confezione curata dal grafico Seldon Hunt, ben noto per aver ideato copertine di molti album di musica sperimentale, non aggiunge tanto al risultato finale, riconducendo ad un cupo astrattismo tipico di molti album dark ambient. C'è molto da migliorare, ma l'inizio è incoraggiante e non lascia indifferenti.
Michele Viali