09-05-2015
MELANCHOHOLICS
"Solar Café"
(Eibon Records)
Time: (45:30)
Rating : 6.5
Storia singolare quella del trio tedesco Melanchoholics: formatosi nel 2001 con una line-up che includeva chitarra, basso ed elementi elettronici, debuttano nel 2003 con un album senza titolo e autoprodotto, ad oggi fuori catalogo; nel 2006 esce il secondo lavoro "A Single Act Of Carelessness", seguito di lì a poco da un singolo su 7". Nel mentre vengono realizzate alcune colonne sonore attualmente irreperibili... Sorte ha voluto che il chitarrista Benedikt Kristofer Bjarnason morisse nel 2010 all'età di 32 anni. Da quel momento la carriera della band si è come congelata e questo ultimo album, "capitolo finale" del gruppo, è il frutto di registrazioni avvenute tra il 2006 e il 2010 con Benedikt in formazione. Il loro è un sound minimale, nato sulla scia di alcuni grandi interpreti del post-rock. Generato con strumenti ed elementi elettronici (in particolare tastiere e field recordings rielaborate in studio), ha un mood cinematico e descrittivo che fonde l'anima dell'ambient moderna e isolazionista con quella del rock: indicative in questo senso alcune incursioni chitarristiche di stampo black ("The End Belongs To This World") o prossime ai Nine Inch Nails più sottili ("Rotten City Radio", "Nuclear Welfare"), nonché i tanti arpeggi di chitarra. Nell'album regna sovrana una malinconia impalpabile protesa verso la descrizione di panorami indefiniti e immaginifici pervasi da una solitudine lapidaria, contornata da rimandi ad una natura sterminata e avvolgente. "Solar Café" è un inno alla tristezza e alla riflessione che trova nel magnetico "Presence Of Absence" il suo vertice emotivo. Concepito senza troppe differenze con quella che è la scena di riferimento, ha dalla sua una forza particolare che rende ogni singola nota parte di un requiem alla memoria del chitarrista defunto, nonché colonna sonora per un viaggio verso l'aldilà. Disponibile sia nella versione CD, con confezione in digisleeve a quattro pannelli, sia in versione LP in vinile rosso (prodotta dalla Deafborn).
Michele Viali