Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 101

13-04-2015

MINDSTRIP

"Polymere"

Cover MINDSTRIP

(Echozone)

Time: (59:23)

Rating : 6

Sbaglia di grosso chi ritiene che il synthpop sia un genere 'facile', perché in realtà è il settore dove più che mai è indispensabile saper interpretare al meglio la forma-canzone, poiché il mero esercizio di stile non potrebbe mai conquistare i palati ben abituati del suo pubblico. I berlinesi Mindstrip, al debutto sulla lunga distanza dopo due singoli digitali ed un EP, sono in una sorta di limbo: a più riprese dimostrano di saper costruire dignitosamente le proprie canzoni, ma al momento manca loro ancora quel qualcosa, che sia know-how o carisma vero e proprio, in grado di elevare la qualità dei singoli brani. Abbastanza maturi per un debut album, i tre danno vita ad un intreccio elettroacustico decisamente più organico del consueto synthpop, reso possibile dall'impiego di chitarra e basso e talvolta vicino a certa indie-wave che fa parte del background dei Nostri (evidente soprattutto nella fascinosa "Black Swan", dove ben interviene la voce di Melanie Ritter a supporto di quella di Marco Dames, e nella suadente "Cold Like You"). Anziché l'impatto, salvo che nella poco efficace "Dangerous" (unico momento dettato da un battito dance), i tre paiono prediligere un'appassionata propensione melodica, tangibile in frangenti quali l'opener "Anybody Out There", nella più groovy "Beautiful Liar", nell'ariosa "By The Way" e nella drammatica "On The Run" (valida nella sua intelaiatura piano-voce-tastiere e non stucchevole). Talvolta all'inseguimento di un carisma che nei fatti ancora non c'è ("Superstar", "Get Out Of My Way"), i Nostri avrebbero fatto bene a snellire il songwriting di 2-3 brani, tant'è che sia la ballad "What Kind Of Fool" che l'atto conclusivo "Know Where You Are (Sister)" aggiungono ben poco al totale, complici degli arrangiamenti abbastanza prevedibili. "Polymere" è tuttavia un debutto onesto con qualche buona variante, e quindi merita la sufficienza, in attesa che il trio trovi la strada che lo possa portare a più alti livelli.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.mindstrip.net/

http://www.echozone.de/