22-10-2014
MONOLOG
"Merge"
(Ad Noiseam)
Time: (51:29)
Rating : 8
A poco meno di un anno dal quinto full-length "2 Dots Left" il danese Mads Lindgren torna col suo secondo album per la titolata Ad Noiseam, etichetta guida per le più eclettiche sonorità elettroniche con base operativa in quella Berlino dove da tempo risiede anche lo stesso Mads. Un sodalizio proficuo che meritava una prova del livello di "Merge", lavoro che si presenta come il più maturo e completo fra tutti quelli realizzati dal musicista danese, nonché il più "umano", come tengono a sottolineare le note ufficiali. Poggiando ancora saldamente sulla possanza dei bassi, per l'occasione più penetranti che mai e fondamentali nel tingere profondamente di scuro ogni momento, il Nostro lavora di fino come mai prima d'ora, cesellando con grande personalità suoni ricercati dal fascino particolare e variando il tessuto ritmico con enorme intelligenza, non senza il significativo apporto di una nutrita serie di ospiti. L'opener "The Man Next To You" è subito scurissima e serpeggiante, ma sa inasprirsi fino a sentori dubstep, mentre Tone, già ospite nel precedente opus, presta nuovamente la soave voce di Sofie Nielsen, stavolta per le movenze lente della splendida "Tandfoi". Il remix che Mads confeziona per "Take A Breaker" vede le affilate strutture hip-hop (con voce ad hoc) di Flux & Joey Juggaknotts mirabilmente incalzate da un'acida dubstep, mentre A Dying User, progetto che il Nostro divide con Kasten Plumf, è il monicker che firma sia la più moderata e lineare "Dead And Used" che il sottile e magnifico intreccio di "Zero Eight"; anche Balkansky offre il suo valido apporto a due episodi (la poderosa dubstep di "AEAEGF" e, al suo opposto, i vibranti riverberi cosmici di "Sadness On A Cloud"), mentre l'incisiva drum'n'bass di "In Returns", ricca di preziosi ricami, è tutta farina del sacco di Lindgren. Species supporta quella "Zero Ground" che sa innestare un groove ammaliante sulle iniziali pulsioni industrialoidi, mentre il finale è tutto in combutta con Swarm Intelligence (il nome che in assoluto ha più collaborato con Monolog): insieme i due act confluiscono nel progetto Diasiva, che con "Make Mountains" ci regala una traccia mostruosa fra toni apocalittici, abrasioni industriali, ritmi cervellotici e tensione palpabile, vero apice del lavoro; "The Siva", song del precedente album, chiude l'opera nel notevole remix firmato, ovviamente, Swarm Intelligence. Le molte collaborazioni hanno permesso una gamma di varianti e soluzioni davvero ammirevole, senza minimamente intaccare la solidità e la compattezza del songwriting, e l'estrema cura della resa audio (al solita esaltata dal mastering di Angelos Liaros) ha fatto il resto, favorendo la piena riuscita di quella che senza alcun dubbio va celebrata come la miglior prova della carriera di Monolog, progetto ormai davvero pronto ad andare oltre gli schemi e a prendersi il posto che gli spetta nel gotha dell'elettronica a tinte scure. Lavoro più che consigliato.
Roberto Alessandro Filippozzi
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