03-09-2014
SHATOO
"Floodlights"
(Emmo.biz)
Time: (33:32)
Rating : 8
Nel maggio dello scorso anno la band norvegese aveva sorpreso tutti, riemergendo dal nulla col favoloso singolo "Nothing That I Wouldn't Do", dopo lo scioglimento all'indomani del secondo album nell'ormai lontanissimo 1988. Se questo primo insperato vagito dopo 25 anni di oblio aveva entusiasmato, lasciando presagire un nuovo corso entusiasmante per i due superstiti della line-up originaria (Dag Brandth e Calle Varfjell) ed i due nuovi membri (Geir Bratland e Per Aksel Lundgreen, entrambi ex Apoptygma Berzerk), questo successivo EP, uscito a metà dicembre 2013 nel formato digipack e limitato a 500 copie numerate a mano, è la riprova del magnifico stato di forma di una band letteralmente rinata. La title-track, proposta nel 'radio edit', è la seconda gemma di nuova fattura (dopo il succitato singolo) con cui il quartetto colpisce nel segno: un altro esempio di perfezione synthpop con arrangiamenti magistrali e melodie memorabili, carica di una tensione e di un pathos che raggiungono il culmine nel maestoso refrain, intenso e accorato come raramente capita di udire anche in generi meno 'easy-listening', degno approdo di una performance di caratura superiore. Dal succitato CD-single di rientro vengono riprese sia "Nothing That I Wouldn't Do" (scintillante gioiello di cui abbiamo già parlato a fondo, ma è sempre un piacere riassaporarne la travolgente freschezza) nel suo 'radio edit' che il remix 2013 firmato da Angst Pop e Technomancer per "Dangertown", singolo dell'87 tratto dal debut album "A True Story" che i sodali degli Shatoo hanno aggiornato nel migliore dei modi. "Floodlights" viene ripresa anche in due gustosi remix, curati rispettivamente l'uno da Angst Pop con Technomancer e l'altro da quest'ultimo in solitaria, entrambi rivolti direttamente ai club, col primo particolarmente efficace ed incalzante; "Dangertown" viene proposta anche nel gustoso '2013 Extended Remix', che - nonostante la data - rimanda direttamente alle modalità con cui i migliori singoli dei dorati 80s venivano sospinti oltre i 7 minuti, mentre "One Night Love", proposta nel '2013 Remix' (curato ancora da Angst Pop con Technomancer), ha tutta l'aria di essere un outtake del primo periodo, ma l'aggiornamento le conferisce un tiro non indifferente e al passo coi tempi. Peccato per la tracklist, clamorosamente confusa nel retro del digipack, ma quel che conta è la qualità messa in campo dai Nostri: aspettando con impazienza un nuovo album che si preannuncia clamoroso, è bene far proprie queste chicche di una band che è risorta per vivere una nuova giovinezza, lasciandosi alle spalle i giorni di gloria del successo commerciale per rinnovarsi a fondo, con tutte le carte in regola per imporsi velocemente ai massimi vertici dell'attuale movimento synthpop a tinte scure.
Roberto Alessandro Filippozzi