07-08-2014
TAPAGE
"Eight"
(Ad Noiseam)
Time: (64:16)
Rating : 8.5
Dal 2005 ad oggi l'olandese Tijs Ham, attraverso cinque album, diversi EP ed una lunga lista di uscite digitali rilasciate con la sua etichetta personale Tapeface (fra cui molte collaborazioni), si è rivelato 'solo' un nome credibile nel panorama IDM/glitch, specialmente coi primi quattro lavori per l'americana Tympanik Audio. Già il precedente album "Seven", uscito per la Raumklang circa tre anni e mezzo fa, aveva evidenziato una maggiore raffinatezza nella costruzione, anche a livello melodico, ma ciò era inevitabile se si pensa che esso rappresentava il primo di una serie di 'lavori programmatici', con "Eight" quale logico successore. Rispetto a "Seven" la nuova fatica - racchiusa nel bel formato ecopack a tre pannelli - osa infinitamente di più, spingendo verso suadenti lidi trip-hop/downtempo inediti per Tapage con un piglio melodico sapiente e del tutto nuovo, dove il glitch e gli spigolosi arzigogoli IDM vengono sostituiti da elementi acustici, field recordings, rumori di fondo e finanche una voce, nella fattispecie quella magnifica della sorprendente artista Pinar Temiz. Importantissimo in questa serie di lavori così particolari è l'aspetto numerico legato al concetto di tempo: "Eight" consta infatti di 8 brani che durano ciascuno 8 minuti, tutti costruiti su ritmiche ad 80 bpm, quanto mai ideali per strutturare le raffinatezze trip-hop e downtempo che Tijs ha ideato per queste nuove tracce. L'album è perfettamente diviso fra quattro brani strumentali e quattro col cantato, nominati progressivamente come 'uno di otto', 'due di otto' e così via (in inglese, ovviamente), tutti mirabilmente esaltati da una produzione perfetta per far risaltare al massimo suoni e dettagli. Tra leggere abrasioni, riverberi cosmici e squisitezze acustiche (fra cui violoncello e violino nella stupenda terza traccia), le nuove song prendono le distanze dal passato di Tapage con una maturità tutta nuova: quella di un musicista che oggi non si diletta più con pur godibili esercizi di stile, preferendo dimostrare di saper scrivere vere e proprie canzoni, peraltro con un'ispirazione tangibile che regge per tutti ed otto i minuti di ogni singolo brano. La prova vocale di Pinar Temiz si rivela determinante, vero asso nella manica di un lavoro già di per sé sorprendente e pienamente riuscito grazie alla grande qualità di suoni, ritmi, melodie ed al modo in cui ogni elemento converge con piena efficacia. Una vera e propria svolta nel suono di Tapage, talmente ben riuscita da far auspicare che questa non sia solo una parentesi programmatica, bensì la rotta che Tijs vorrà seguire e sviluppare ulteriormente in futuro, possibilmente integrando a tempo pieno nel progetto una singer emozionante, appassionata e capace come la Temiz (che si è anche occupata dei testi per le tracce a cui ha prestato la voce): potrebbero venirne fuori cose di una bellezza ancor più sconvolgente di questo eccellente ed assolutamente consigliato "Eight".
Roberto Alessandro Filippozzi