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Room 107

26-07-2014

HECQ

"Conversions"

Cover HECQ

(Ad Noiseam)

Time: (61:13)

Rating : 7.5

Dopo aver rivisitato lo scorso anno il proprio passato - segnatamente la decade 2001-2011 - con la raccolta di brani e remix inediti "Horror Vacui", il producer tedesco Ben Lukas Boysen torna con un progetto ambizioso che ha richiesto una lunga e accurata lavorazione. Trattasi di "Conversions", raccolta di dieci remix tutti curati da Ben per altrettanti act, meticolosamente selezionati fra quelli che più hanno influenzato la sua crescita musicale, fra ciò che ama ascoltare e fra gli amici più cari nel mondo della musica. Perfettamente diviso fra cinque compagni di etichetta in vari periodi (Ruby My Dear, Roel Funcken, The Outside Agency, TechDiff e Bong-Ra) e cinque act che non hanno mai gravitato nell'orbita della Ad Noiseam (Bersarin Quartett, D-Saw, Lusine Icl., Anodyne e Svarte Greiner), l'album non solo conferma quali siano le grandi doti di produttore e remixer di Ben, ma riesce nel difficile compito di formare un flusso sonoro che, a suo modo, rimanda in maniera univoca all'ampio bagaglio di suoni proprio di Hecq, notoriamente capace di passare da morbide ambientazioni cinematiche a rudi 'broken beats' con estro e inventiva. La caccia alle versioni originali è senza dubbio roba per gente da tempo appassionatasi a certe sonorità, ma sulla qualità delle rivisitazioni firmate Hecq non si discute: dal mesto piglio sinfonico di "Zum Greifen Nah" (Bersarin Quartett) all'ambient che profuma d'oriente di "Final Sleep" (Svarte Greiner), passando per il fragore ritmico che cavalca ondate breakcore e dubstep nelle cervellotiche e talvolta concitate 'conversioni' dei brani di Ruby My Dear ("Hawa"), Roel Funcken ("Vertox Dreaming") e The Outside Agency ("Godspeed"), non c'è davvero di che annoiarsi. Magnifiche le tinte scure, pulsanti e groovy di "Track 10:30" (D-Saw), così come le atmosfere ambientali di classe e gran pathos della notturna "Scheming" (Lusine Icl.) e le cupe sonorizzazioni da soundtrack di "When The Sky Fell Down" (Anodyne); bene anche le ritmiche poderose ma pregiate di "Thirteen Acres" (TechDiff) e la ruvida e macchinosa linearità di "666mph" (Bong-Ra), per un risultato finale che rispecchia la medesima completezza degli album veri e propri di Hecq. Una release inusuale e sopra le righe con le carte in regola per impressionare favorevolmente non soltanto i fanatici e completisti del lavoro di Boysen, ma anche i più motivati esploratori delle sonorità elettroniche.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://hecq.de/

http://www.adnoiseam.net/