07-07-2014
LOREN NERELL / MARK SEELIG
"Tree Of Life"
(Projekt)
Time: (74:00)
Rating : 7.5
Primo lavoro in coppia per i due musicisti americani, entrambi non nuovi ad esperienze in casa Projekt: Loren nel 2012, con l'album "Slow Dream", e Mark da più tempo, grazie a produzioni in collaborazione con Steve Roach e Byron Metcalf sin dal 2004. Una comunione d'intenti che incarna il lato più orientato verso l'ambient (Nerell) e la new age (Seelig) dell'etichetta americana, e d'altro canto le note interne dell'essenziale digipack non lasciano dubbi riguardo a come le sonorità esplorate rimandino direttamente al Sud-Est asiatico, al Nord e al Sud America, "...con l'influenza spirituale di Bali e dell'India...". L'impiego di strumenti acustici tradizionali (quelli della scuola Gamelan, ibo drum, sarangi, ocarina, flauti, saron...), combinato con le tessiture elettroniche di Loren e più sporadicamente col canto di Mark (a tratti memore della scuola tuvana), si traduce in un lungo viaggio dove i brani formano un unico flusso magnetico e notturno, dalle atmosfere dilatate dell'iniziale "Wacah Chan" al suadente ritmo ipnotico di "Cintamani", che si intensifica - al pari dell'oscurità dei suoni e dell'aura di mistero - in "Yggdrasil"; rarefatta e sospesa, "Kayon" procede cupa fra rintocchi scampanellanti verso un finale sempre più soffuso, dapprima con la dilatata ed esotica "Acacia", e infine con la placida "Arbor Vitae". Se la professionalità di questi due navigati conoscitori delle scuole musicali di cui sopra è fuori discussione, altrettanto si deve dire della realizzazione dell'opera, formalmente impeccabile ed impreziosita dai fondamentali contributi di ben cinque ospiti (fra cui il già citato Steve Roach). Ancor più di questo, va sottolineata l'efficacia delle composizioni del duo nel trasportare l'ascoltatore verso mondi lontani, oltre il concetto di tempo, sostando almeno per 74 minuti ad un piano spirituale infinitamente superiore e quanto mai distante dalle storture del mondo moderno. Se questo è ciò che stavate cercando, "Tree Of Life" è la sorgente giusta a cui abbeverarsi.
Roberto Alessandro Filippozzi