21-06-2014
ARI MASON
"Neuropathy"
(Danse Macabre)
Time: (38:07)
Rating : 7
Al debutto assoluto con l'album in esame, la bella artista americana vanta un background non da poco, essendo proveniente dal conservatorio Oberlin, dove i suoi studi classici l'hanno portata a specializzarsi con la viola da gamba. Tuttavia la passione per la musica elettronica si è rivelata più forte che mai nella Mason, tanto che lo stile da lei scelto per cimentarsi come solista (curatrice non solo di testi e musiche, ma anche della produzione) è l'electropop, anche se le note ufficiali paiono propendere maggiormente per il synthpop. Due scuole vicinissime per le quali sarebbe arduo tracciare un confine che delimiti dove finisca l'una e dove inizi l'altra, ma quel che conta è dire come il songwriting di Ari poggi su basi esclusivamente elettroniche, cariche di un groove moderato ma ben presente e guidate da melodie tanto semplici quanto piacevoli, sfondo ideale per una vocalità gentile che risulta algida solo nella costruzione, ma che denota una certa passionalità. Brani semplici e diretti che non stravolgono in alcun modo i canoni del genere, ben interpretato dalla Mason, che riversa le proprie emozioni in un lavoro conciso, privo di orpelli e di estrema scorrevolezza. "Mortality" apre con ritmo e leggerezza, ed anche l'ariosa "Operation" dimostra come vari brani possano avere uno svolgimento lieto nei toni, ma episodi come "Alone", "Void" e la conclusiva "Onward" trasudano malinconia e tristezza, a testimonianza di un songwriting non così leggero come alcuni potrebbero intendere. C'è passione in "No Escape", mentre tocca a "What's Your Pleasure" e soprattutto alla tambureggiante "My Dear" fornire la giusta tensione, non solo ritmica, ma anche emotiva. Senza strabiliare o regalare sussulti indimenticabili, Ari riesce comunque a mettere a punto un debutto positivo e piacevole, che di certo risulterà gradito a chi apprezza il lato female-fronted e meno frivolo dell'electropop.
Roberto Alessandro Filippozzi