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Room 107

12-06-2014

JOB KARMA

"Society Suicide"

Cover JOB KARMA

(Klanggalerie)

Time: (45:52)

Rating : 7.5

Settimo album in studio ed undicesima release complessiva per il duo polacco, nato nel 1997 per mano di Maciek Frett e Aureliusz Pisarzewski e già trattato su queste pagine in occasione del debut del magnifico side-project 7JK assieme all'ottimo Matt Howden. Approdati alla corte dell'austriaca Klanggalerie lo scorso anno con la ristampa di due vecchi titoli in un unico CD (l'album "Newson" del 2001 ed il miniCDr "98 Mhz To Extinction" del 2002), i Nostri danno finalmente un seguito al penultimo full-length "Punkt" dopo ben quattro anni, proseguendo nell'ottica di un suono sempre più ricco di sfumature IDM e sperimentali fra le consuete pieghe electro-ambientali, parimenti sempre più lontano dal minimalismo industriale del primo periodo. L'esperienza fatta con Matt, che oltre al suo inconfondibile violino ha fornito al magnifico album "Anthems Flesh" anche un ispirato e costante apporto vocale, ha senza dubbio lasciato una traccia nel duo, che in questa nuova fatica (limitata a 500 copie nella splendida veste digipack a sei pannelli, cui si aggiungono le 300 in vinile edite dalla Requiem Records) si apre infatti a molteplici collaborazioni vocali. In apertura tocca a Thom Fuhrmann (attivo da metà anni '80 in gruppi come Savage Republic ed Autumnfair) 'spalmare' la sua voce salmodiante sulla pulsante elettronica retrò di "Oil", per un inizio un po' spiazzante che, però, lascia presto spazio alla ricercata ed intrigante combinazione di ritmi e suoni di classe in "Trees". Non poteva mancare il buon Howden, la cui sempre suadente e bellissima voce marchia a fuoco la fascinosa "Earth", vetta assoluta dell'opera che sa tenere alta la tensione e il pathos con squisite soluzioni IDM, seguita a ruota dalla magnetica e notturna raffinatezza di "Out". Ancora IDM di gran classe, con suoni ariosi e seducenti uniti alle backing vocals di Anna Frett, nell'ottima "Change", mentre "Greed" si presenta più sottile con movenze para-sinfoniche; l'algida voce di Monika Kubacka si muove in simbiosi con l'oscura tensione di "Blackout", laddove "Cycle" suona più criptica e strisciante, mentre il gran finale vede protagonista il suggestivo duo di Cracovia noto come Magic Carpathians Project: con loro "Death Day" assume contorni tetri e misteriosi, complice una performance vocale in buona parte stregonesca ed inquietante. Un altro coraggioso passo in avanti da parte dei Job Karma, esperti e capaci autori e strumentisti, sempre pronti a rimettersi in discussione e ad aprirsi a nuove soluzioni con coraggio e con la professionalità che contraddistingue la loro personale ricerca artistica.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://jobkarma.pl/

http://www.klanggalerie.com/