21-04-2014
VANGUARD
"Retribution"
(Conzoom Records)
Time: (46:43)
Rating : 7
Il secondo album del duo di Götheborg arriva a poco meno di due anni dal buon esordio sulla lunga distanza "Sanctuary", ancora una volta sotto l'egida della tedesca Conzoom, sempre ben attenta ai movimenti della scena electro svedese più melodica e catchy. Le buone qualità messe in mostra col debut trovano conferma in questo follow-up, che prosegue nel solco tracciato senza stravolgere una formula oggi decisamente meno incline al future-pop, con entrambi i piedi ben piantati nel terreno fertile del puro synthpop. A Patrik Hansson e Jonas Olofsson si chiedeva una ulteriore maturazione dopo il buon livello sfoggiato all'esordio, e se è vero che qualche malizia in più è stata sicuramente assimilata (anche a livello di produzione), è altresì innegabile rilevare come il songwriting della nuova fatica non faccia registrare passi in avanti decisivi, rimanendo ancorato a ciò che il duo svedese ha già mostrato di saper fare. Non certo una catastrofe, visto che i due sanno bene come si costruisce una canzone efficace tanto nelle strofe come nei refrain, come dimostrano momenti ben riusciti quali la carismatica "Dirt" (dal groove controllato alla And One), la fine e appassionata electro-ballad "Firefly", la dolente e sentita "Bleed For Me" e l'ottimo atto finale "Be Alive Again", con le sue gradite atmosfere sospese. Il livello si mantiene sempre sopra la sufficienza, che si tratti del piglio scattante di "Leaving You Behind", della freschezza dell'opener (e singolo pre-album) "On My Own", della passionalità di una "Words Like That" che sfoggia qualche bella soluzione a livello di suoni o dell'enfasi drammatica della sofferta "Not Even You", con l'immediatezza della proposta legata a doppio filo tanto alle melodie dirette quanto alla linearità dei ritmi. Trapela qualche ombra quando ci si imbatte in momenti sin troppo leggeri ed 'easy' come "Let Us Fall" (il secondo singolo estratto) o "Loved Once More", e quando il minutaggio non eccede (come nel caso specifico), si fatica a sorvolare sulla loro presenza. Solo fisiologici progressi, dunque, per il duo svedese, che ha tutte le carte in regola per far bene, ma che per riuscire a svettare sull'agguerrita concorrenza dovrà necessariamente osare di più e puntare ad arricchire la propria gamma di soluzioni ritmico/melodiche, onde conferire maggior spessore alle trame della propria musica: il fatidico appuntamento col terzo album sarà cruciale in tal senso. Un lavoro comunque godibile per chi ama il synthpop più diretto e privo di fronzoli.
Roberto Alessandro Filippozzi
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