21-03-2014
ALIO DIE & SYLVI ALLI
"Amidst The Circling Spires"
(Projekt)
Time: (58:33)
Rating : 7.5
Lavoro a quattro mani dalla forte carica seduttiva, "Amidst The Circling Spires" si riallaccia alla grande tradizione etnico-oscura che fa capo alla seconda stagione artistica dei Dead Can Dance, nonché ai nostri Ataraxia. L'album segue le direttive stilistiche proprie di Alio Die, progetto italiano guidato da Stefano Musso sin dal lontano 1989 e sempre dedito ad un'ambient magica che apre le porte di mondi lontani, grazie al mix di elettronica e strumenti tradizionali. Sylvi Alli, compositrice versatile con all'attivo album personali, varie collaborazioni e partecipazioni a soundtrack, presta la sua voce eterea a sublimazione di un sound riflessivo e ieratico, costruito anche col supporto esterno dell'act Lingua Fungi e del musicista Lorenzo Montanà. I suoni prendono forma dall'unione di alcuni classici procedimenti sperimentali e post-industriali (temi ripetuti in loop, drones e field recordings) con strumenti squisitamente ricercati (carillon, kalimba, flauto, zither ed oggetti adeguatamente trattati) per generare un'esplosione di toni etnici, a volte immersi nell'oscurità, altre illuminati da luci naturali e antiche. Ogni traccia ci trasporta in un'aura meditativa cullata da una natura incontaminata (ben sottolineata dagli stessi titoli), con i suoni che rifulgono in una tranquillità sacrale. All'interno di questo mondo perduto risuona la voce di Sylvi, quasi fosse una brezza che corre soave sulle note esotiche di Musso. Il risultato finale è un ritualismo paradisiaco che riesce ad incrociare il gusto per la melodia alla ricercatezza formale e ai riferimenti tradizionali. Perfettamente in linea con lo stile prezioso che caratterizza alcuni degli ultimi lavori di Alio Die (su tutti "Deconsecrated And Pure" del 2012), ma anche con l'eleganza cristallina di altre produzioni dell'americana Projekt (Forrest Fang, Steve Reich). Un album che profuma sottilmente di infinito.
Michele Viali