11-03-2014
MASSIV IN MENSCH
"The Cortex Zero Effect"
(Advoxya)
Time: (57:54)
Rating : 7
Dopo due singoli apripista usciti per la Artoffact Records in versione esclusivamente digitale ("Pop Corn/Tanzmusik" e la radiofonica e vincente "The Way To Oblivion"), il nuovo lavoro dei Massiv In Mensch vede la band tornare a lavorare con l'ottima Advoxya, con la quale si era accasata per il precedente "Niemand Weiss..." del 2010. "The Cortex Zero Effect", settimo full-length dei Nostri, non ha tardato a raccogliere consensi un po' ovunque, in particolar modo nella natia Germania, dove ha scalato le classifiche, conquistando buone posizioni nella Deutsche Alternative Chart. Inevitabile, vista la lunga militanza nella scena del quintetto di Varel (nel nord del paese), capitanato da Daniel Logemann e Tomas Appelhoff, entrambi frontman e compositori principali. Il nuovo lavoro non stupisce molto. I Massiv In Mensch rimangono ancorati al classico future-pop radiofonico, cristallino nella produzione (qui firmata dallo stesso Logemann), piacevolmente orecchiabile, per il quale non si può urlare proprio al miracolo, ma che alletta comunque con le sue composizioni catchy e danzerecce. Se si escludono i singoli già segnalati ("Pop Corn" è ovviamente la cover dello storico e ben noto tormentone), prodotti con un occhio di riguardo per il circuito radiofonico, il disco segue una certa omogeneità. Melodie accattivanti ("Hello Hello"), vagamente più sperimentali ("Das Modul Des Schreckens", con ospite Jessica Trelford) o addirittura euro-pop anni '90, come nella riuscita "Ich Bau Dir Eine Pyramide", affidata alla terza vocalist del gruppo Anna-Maria Straatmann. La seconda metà del platter presenta soluzioni più accattivanti, come la ruvida "Der Drops Ist Gelutscht" o "Scharlatan", forse l'apice del disco, che vanta come ospite Rouven Walterowicz degli Endanger. È normale, però, che i MIM riescano a toccare l'anima quando sporcano maggiormente il proprio sound, come appunto in "Tanzmusik", coi suoi tappetti di synth caldi e il suo ritmo cadenzato, ma ci pensano "November" e "Vajont" a svelare anche il lato più melodico, armonioso e romantico, per hit anthemiche che conquisteranno di sicuro in sede live. La sintetica "Cortex Zero" e una versione acustica di "The Way To Oblivion" chiudono un lavoro ben realizzato, tipicamente germanico, che andrà a ruba tra i dj che amano rinnovare il proprio set. Un successo comunque meritato per un combo che ha mostrato sempre una certa classe, nonostante una semplicità di fondo quasi meditativa. Dagli autori di "Meanwhile Back In The Jungle" ci si poteva aspettare qualcosa in più, ma non si può dire di restare a bocca asciutta se è di sano e sincero electro-pop che ci si vuole sfamare.
Max Firinu
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http://www.advoxya-records.com/