12-02-2014
KAAK
"Pro-Love"
(Artificial Sun)
Time: (40:51)
Rating : 7
L'invasione russa a firma Artificial Sun continua con questo "Pro-Love" dei Kaak. Dalla cover e dalle scarne note di presentazione, si capisce che ci troveremo di fronte all'ennesima sarabanda di metallo industriale o cibernetico. Tuttavia l'ascolto delle nove tracce presenti ha rivelato un'anima tecnica e quasi progressive nell'attitudine. La "Intro" è violenta e arrangiata con i synth per dare un tocco di cyberpunk, e apre la strada a "2011", un brano che pur avendo sprazzi di elettronica, è da ascrivere essenzialmente al mondo del metal industriale. "Parasiting" è invece un pezzo molto più melodico del precedente con una impostazione più legata alla tradizione metal, con numerosi cambi di tempo che evidenziano una tecnica compositiva ed esecutiva notevole. Il successivo "Help Me" è un viaggio vertiginoso nello spazio profondo, che inizia con un'anima cyber successivamente inglobata in una matrice metal molto tecnica. La velocità è il tratto distintivo di "Rabid Dreams", mentre "Moroz Co" è un industrial metal con frequenti cambi di tempo, difficili da fare ma anche non semplici da assimilare. "Meat Pieces" si muove fra Fear Factory e Rammstein ed è violenza senza senso come in un film slasher. I due pezzi conclusivi, "Martyr" e "Deadborn", riprendono ciò che si è sentito nel resto del programma, senza sbavature né cali di tensione, confermando tutto il buono finora detto sulla band. I Kaak fanno tecnicismo mai fine a sé stesso con una intensità che, se verrà mantenuta anche nei prossimi lavori, potrebbe proiettarli ai vertici qualitativi di un genere che comincia a diventare asfittico.
Ferruccio Filippi