16-12-2013
STAVROS GASPARATOS
"Seven"
(Ad Noiseam)
Time: (46:40)
Rating : 7.5
Sound-designer d'eccezione, l'ateniese Stavros Gasparatos si è dapprima fatto le ossa nell'arco di tre release con la band Gyro-Gyro ad inizio millennio, per poi far decollare la propria personale carriera non soltanto col suo solo-project, ma anche e soprattutto componendo musiche per cinema, teatro, danza ed installazioni, ottenendo grandi riconoscimenti ed arrivando ad esibirsi, oltre che nella natia Grecia, anche in città quali Berlino, Londra, Macao, Amsterdam, Napoli e Sofia. "Seven", suo secondo album da solista dopo "Rehearsals" (Creative Space Records, 2008) ed un paio di uscite brevi in formato esclusivamente digitale, segna il passaggio alla corte della titolata e lungimirante Ad Noiseam: l'opera, confezionata in digipack ed apertamente ispirata ai sette peccati capitali, si sviluppa nel 2011 come colonna sonora di uno spettacolo di danza tenutosi ad Atene, ma viene completamente riscritta e riprogrammata per questa versione in CD, ripensata ad hoc in funzione dell'ascolto casalingo. Per completare l'accurato lavoro, il Nostro si è circondato di cinque ulteriori musicisti, impiegati per strumenti quali violino, violoncello, vibrafono, saxofono, percussioni ed elettronica, onde fornire all'insieme tutte le componenti necessarie. Il risultato è quanto mai distante dal fragore ritmico che caratterizza ampia parte del catalogo della Ad Noiseam: i ritmi, sebbene associati alla danza, non spingono mai verso una marcata fisicità, ed il taglio dei brani è spesso sinfonico, come nell'iniziale "Intro", nella più dolce "Sloth", nella sognante "Seven Deadly Sins" (fra i momenti migliori, forte di un pathos davvero dolente) e nel triste atto finale "The End". Nessuna prepotenza di sorta, sia essa ritmica o melodica, ed anzi tanta pacatezza, come nella cadenzata "Buzz", nell'esotica "Pride" (unico momento dove il ritmo assume maggior fisicità, sempre entro i confini della calma) e in "Lust", così come nella dolce e sognante "Falling - Greed"; gli episodi migliori, però, sono quelli che sviluppano un taglio più cinematico, come la misteriosa "Limbo", la raffinata "Cocktail Party - Envy" e, soprattutto, il triste gioiello "Hell - Gluttony", forte di un crescendo di grande effetto. Il consueto mastering dell'esperto Angelos Liaros (Mobthrow) marchia a fuoco un lavoro tanto tenue e lineare quanto bisognoso di attenti ascolti, al fine di cogliere non solo gli squisiti dettagli strumentali, ma anche e soprattutto la carica espressiva di suoni pensati in funzione delle arti complementari che hanno ispirato il buon Stavros. Non per tutti, ma di certo consigliato ai palati più fini.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.stavrosgasparatos.gr/