08-10-2013
AES DANA
"[Pollen]"
(Ultimae Records)
Time: (77:00)
Rating : 8.5
La francese Ultimae è - perdonate il gioco di parole - fra le ultime etichette ad essersi unite ai nostri media-partners, ed è con piacere che recuperiamo un titolo ancora 'fresco' ma non propriamente nuovo (fine 2012), anche perché Aes Dana è il progetto di Vincent Villuis, artista attivissimo e co-proprietario della stessa etichetta produttrice. Nell'arco di undici anni, ed a quasi due dal precedente "Perimeters", il mastermind transalpino approda al sesto full-length, proseguendo un discorso che già dai fasti del primo album "Season 5" (del 2002) era apparso fra i più capaci e promettenti nomi nuovi del panorama dell'elettronica più sottile ed intelligente. Promesse andate presto mantenute, tanto che già nel 2004, col terzo album "Memory Shell", Vincent è stato in grado di regalarci un piccolo capolavoro che ha imposto prepotentemente il nome Aes Dana negli ambiti sonori a cavallo fra downtempo, IDM ed electro-ambient. Autentico sound designer, Villuis ha saputo regalare le visioni e le emozioni forti di un mondo altro attraverso suoni a dir poco sublimi, cesellati sino alla perfezione tra field recordings e ritmiche capaci anche di una coinvolgente fisicità, sempre con quella purezza sonora e quella classe cristallina nell'ideare strutture intensamente emozionanti. Un musicista di livello superiore che, ancora una volta, ci regala un'opera magnificamente prodotta (e confezionata, vista la qualità del bellissimo digipack a tre pannelli completo di splendido booklet) e divinamente architettata, dove i confini tra le derive dell'elettronica più raffinata e cerebrale vengono compenetrati in un corpus unico, coi brani legati fra loro in un flusso inarrestabile. Un autentico viaggio sonoro, dalle fini movenze liquide dell'opener "Jetlag Corporation" sino al gran finale di "Low Tide Explorations", passando per il groove notturno della pulsante "Borderline" e la spigolosità di momenti quali "Riven" e "The Meeting Point" (dove Vincent imbraccia nuovamente il basso). Nel mezzo una lunga incursione nei meandri più intelligenti e psicoattivi dell'elettronica ballabile, dalle coinvolgenti evoluzioni house di "Conditioned" all'ossessività minimale di "Tree.Some" e dell'irresistibile "A Carmine Day" (i due brani scritti con Mahiane, co-titolare della Ultimae). Del lavoro di Aes Dana colpisce non solo l'assoluta qualità del suono, ma anche e soprattutto la maestria di Vincent nell'erigere strutture che sanno sfruttare la giusta gamma di soluzioni per non risultare mai prevedibili o scontate, garantendo anche ad un album di siffatta lunghezza di scorrere con assoluta naturalezza sulle ali delle emozioni, senza forzature o momenti ridondanti. Se ancora ce ne fosse stato bisogno, "[Pollen]" conferma Villuis fra i migliori artisti del settore, orchestratore di un suono che è pura, vitale, pulsante evasione dagli orrori di un mondo distorto.
Roberto Alessandro Filippozzi
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