28-09-2013
KAJKYT
"II"
(GOD Records)
Time: (62:25)
Rating : 8.5
Straordinario ritorno in pompa magna per un artista eclettico e ben preparato, al secolo Slobodan Kajkut, compositore serbo originario di Banja Luka, ma residente nell'austriaca Graz. È qui che il Nostro ha mosso i primi passi nel music business indipendente, riscontrando notevole successo e registrando interessanti contributi (primo fra tutti quello con Alexander Veljanov nel suo disco solista "Porta Macedonia", dove Slobodan si occupava del drumming), inclusa la reunion degli inglesi Sleeping Dogs Wake. Intanto, dopo aver prodotto altri lavori solisti e altri progetti come Krst, continua l'avventura Kajkyt con questo secondo lavoro targato GOD Records, professionale label dedita a sonorità difficilmente etichettabili. "II" è un lavoro importante, ben piazzato sul mercato, nonostante la sua originale e inedita forza, tra drone, downtempo e ambient. La prima cosa che balza all'occhio, o meglio all'orecchio, è la grande preparazione di Slobodan col lavoro di sezione ritmica. Fondamentali gli apporti della batteria in un disco come "II", che scandaglia la tensione e l'emozione tra un beat e l'altro, adesso cadenzato, in seguito cacofonico. Qualche rimasuglio doom dei primi lavori, ma la chitarra non osa mai troppo, lasciando l'opera al lavoro svolto dall'atmosfera. Si intrecciano song dove le vocals quasi a cappella e sciamaniche introducono beat crepuscolari, lontani dal mainstream, ma per questo affascinanti. Qualche parola va spesa per il quarto pezzo (i brani non hanno titolo, bensì solo un numero romano progressivo che li identifica), in cui il musicista ex jugoslavo alterna vocals armoniche a ritmi quasi improvvisati, acidi e siderali. È un piacere lasciarsi cullare da una tale arte, a metà fra due mondi, in grado di evocare ipnotiche sensazioni recondite. Una sorpresa, da una casa discografica che non lascia nulla al caso. Disponibile in CDr, doppio vinile o cassetta, corredato da un fantastico set di fotografie e un libretto coi testi, nel caso qualcuno volesse approfondire l'affascinante idioma dell'artista. Un highlight per l'anno in corso.
Max Firinu