01-08-2013
OPIUM DREAM ESTATE
"Funeral In Narragonia"
(Seventh Crow Records)
Time: (46:33)
Rating : 8.5
Messo in piedi nel novembre del 2006 da Sebastyén Defiolle, che è anche padrone della stessa promettente label Seventh Crow (di cui abbiamo già cantato le lodi in occasione dell'album degli Arduinna), questo prolifico e ispirato progetto ha già dato alle stampe ben otto lavori tra full-lenght ed EP, ed è già previsto per il prossimo settembre il successore di questo brillante quinto full-length "Funeral In Narragonia", ricevuto solo da poco in redazione, nonostante sia uscito esattamente un anno fa. Poco male l'attesa, se si considera che Sebastyén lo ha registrato nell'arco di tempo di due anni, e visto il procastinato lavoro ci si può aspettare un disco definitivo e senza tempo per questo one-man-project d'oltralpe. Per chi si inoltrasse solo adesso nella formula di Opium Dream Estate, basti sapere che la musica dell'artista francese è spesso etichettata come neofolk dai tratti ambient, ma è necessario un vero e approfondito ascolto per definirla al meglio nella sua ricca essenza, ornata di darkwave, psichedelie che si riscontrano nel Syd Barrett più fiabesco e qualche ritocco blueseggiante. Quest'ultima release non è da meno per la sua sorprendente mescolanza stilistica, la sua produzione acusmatica e l'ispirato songwriting. "Funeral In Narragonia" sembra voler approfondire qui il lato più gotico di Sebastyén, sacrificando il suono più elettrico e corposo delle chitarre per lasciar spazio ad episodi più atmosferici. Le bellissime "Where The Black Swans Die" e "Season Of The Wind" (già anticipata nel precedente "Through The White Landscape") ci riportano al cospetto del menestrello oscuro a cui le altre uscite ci avevano abituato, con la sua voce toccante e riverberata, accompagnata da delicati arpeggi e arrangiamenti fantasma. "The Day My Wish Was Gone" è una tenebrosa nenia che incute paura, mentre è inedita la prova di "Die TotenInsel", affidata a tappeti dark ambient e ad una tormentata voce femminile (dell'ospite Shaita). Non è da meno l'ambient ossessiva di "Canto XLV (With Usura)", ispirata da Ezra Pound, glaciale e minacciosa come i primi lavori di Raison d'Être, o la conclusiva e soffocante "Song For The Dwellers", ancora una volta non lontana dal grigiore dell'ambient svedese degli anni '90. Rispetto agli altri lavori, pare che qui per Sebastyén sia scoccata l'ora di sperimentare lontano dalla sei corde, ma l'intero disco non è da considerare come una rottura col passato, sebbene la produzione corposa e cantautoriale dei dischi precedenti possa apparire superiore. "Funeral In Narragonia" è un album al limite, favolosamente eterogeneo, che traccia i confini tra il percorso vincente di Opium Dream Estate fino ad oggi e nuovi territori tutti da esplorare, dove l'artista transalpino si inoltra molto ben preparato. Un lavoro che consolida la sua capacità di approfondire le sfumature della sua oscura creatura. Il prossimo disco, in uscita tra un paio di mesi, ci dirà in definitiva che direzione avrà preso il Nostro, ma per il momento possiamo farci sedurre dalla bellezza di questo platter perfetto, privo di sbavature e magnificamente esaustivo. Non capita spesso di presentare artisti solidi e determinati di tale calibro. Ennesima conferma, comunque, di una Francia neofolk che sa imporsi con stile. A rendere ancora il tutto unico, un artwork composto dai più bei dipinti degli artisti contemporanei Maria Labuena e Wladyslaw Podkowinski.
Max Firinu
http://opiumdreamestate.bandcamp.com/
http://seventhcrowrecords.bandcamp.com/