01-08-2013
WATERGLASS
"...And The Bleak Shall Inherit"
(Waterlight Recordings)
Time: (41:02)
Rating : 7.5
Questo trio inglese che si cela quasi nell'anonimato (una formazione, senza indicazioni sul ruolo, a nome Andrew, Aidan e la frontwoman Victoria) muove i suoi primi passi negli anni '90, subendo col trascorrere del tempo non pochi cambi di formazione, periodi di iato e rinascite, pubblicando mini ("Found" e "Departure" nel '99), fino al debut album "WisdomLikeSilence" nel 2002, sempre rigorosamente per la propria etichetta Waterlight Recordings. Poi un silenzio durato undici anni, interrotto da questo nuovo lavoro, prodotto con passione, che suggella la maturazione artistica del modesto combo. La storia della band, quasi una serie televisiva, è approfondita benissimo nel loro sito, ma al momento ci è sufficiente soffermarci su questo nuovo "...And The Bleak Shall Inherit" per inquadrare al meglio l'anima di un trio che ha alternato frammentarie pause ad un'intensa attività live. Un'attitudine giovanile e brillante accompagna questo dischetto di dieci tracce che presagisce l'ennesima rinascita, come una fenice che non si stanca mai di bruciare e rianimarsi dalle proprie ceneri. La proposta dei tre affonda le radici nel pop/rock etereo e radiofonico, condito di echi alla Radiohead, prestazioni vocali devote a Björk e moderne melodie shoegaze. Inoltrandosi nell'ascolto ci si rende conto della preparazione dei ragazzi, in grado di scrivere singoli accattivanti (la bellissima "Message Ends") e di recuperare atmosfere lisergiche degne di David Lynch ("Only You" è in bilico tra i primi Portishead e Angelo Badalamenti). Una musica suonata col cuore, viva e grondante sudore, ma suadente e ipnotica come il genere richiede. Omogeneità a parte, i Waterglass superano la prova dell'originalità portando la loro proposta a livelli inaspettati. I dieci pezzi scorrono velocemente e accompagnano nel tipico delirio post-moderno, tra pennate di chitarra ruvide e una sezione ritmica punkeggiante, ma il fiore all'occhiello è la voce di Victoria, vera protagonista di questo canzoniere chiaroscuro, brava a differenziarsi dalle colleghe e ad accogliere con grazia l'ascoltatore in ogni pezzo (come nella riuscitissima "Not With Me"). Un album corporeo, suonato con un'attitudine retrò e più umano di molti act più fortunati che godono del supporto radiofonico e televisivo. Se con questo nuovo lavoro autoprodotto riuscissero a sedurre il giusto produttore, il successo sarebbe assicurato, e sbaraglierebbero la concorrenza con molta più facilità di altri. Bisogna solo stare a vedere se i baroni di MTV avranno mai il coraggio di confrontarsi con tre veri musicisti, in grado di strappare fans agli ultimi Goldfrapp o agli algidi Coldplay.
Max Firinu
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