01-08-2013
TECHNOMANCER
"System Failure"
(Emmo.biz)
Time: (76:43)
Rating : 7
"System Failure" viene presentato come il primo album ufficiale per il solo-project del norvegese Roy Digre (anche attivo nei Laboratory 5), ma in realtà l'act ha già alle spalle ben quattro lavori di lunga durata rilasciati fra il 2008 ed il 2011 (autoproduzioni in CDr, edizioni CD su etichette minori ed autoproduzioni), oltre ad una cospicua dose di singoli ed EP. Si tratta in realtà del primo lavoro che gode del supporto di una solida realtà discografica (nel caso specifico la giovane label tedesca Emmo.biz), verosimilmente il passo decisivo dell'act scandinavo verso una più ampia visibilità nella scena. Peraltro meritata, perché con l'esperienza maturata nel quinquennio precedente il Nostro si fa trovare preparato all'appuntamento con platee più vaste, forte di un miglioramento globale che va dalla produzione alla cura dei ritornelli e degli arrangiamenti, sino alla performance vocale ed alla costruzione stessa dei brani. Oggi più che mai lo stile di Technomancer si avvicina al future-pop vero e proprio, con un disco che punta dritto al dancefloor senza lesinare in termini di ballabilità, come dimostrano canzoni solide, dinamiche e groovy quali "Path Of Destruction", "Scanner", la vorticosa "D-Mn", la più melodica "Point.0" e "Vision", tutte godibili. Nella stessa ottica si muove il singolo "Drift", che svetta sul resto grazie alla sua melodia immediata, così come sono perfettamente in grado di infiammare le piste le due collaborazioni con Angst Pop, il progetto di Per Askel Lundgreen (Cronos Titan etc., oltre che ex Apoptygma Berzerk): in primis "Ødipus Rex", pezzo appartenente ad Angst Pop qui elaborato a quattro mani con Roy, e poi la trascinante e riuscita cover del classico degli Apoptygma Berzerk "Electronic Warfare". Bene anche il groove sprigionato dall'incalzante up-tempo "Computerism", mentre le varianti allo schema sono costituite dalla lenta, suadente e raffinata "Target" e dal passionale momento synthpop "Alone", fra i picchi del dischetto; chiudono - non segnalati nel retro della confezione - le tre bonus-tracks dell'edizione digitale curata dalla Sub Culture Records: la non trascendentale "Synchronized" e due buoni remix (quello incisivo di Technomancer per "Ødipus Rex", già apparso sull'omonimo EP di Angst Pop lo scorso anno, e quello elegante e raffinato di Rossetti's Compass per "Drift"), episodi la cui utilità è unicamente quella di lambire i limiti temporali del CD. Sicuramente una tracklist più snella avrebbe favorito la riuscita complessiva, ma va reso comunque onore al merito a Roy, il quale è stato abile nel bilanciare meglio che in passato gli ingredienti del proprio sound, riuscendo a dire qualcosa di apprezzabile in un genere sempre più avaro di uscite degne di nota. Se non si siederà sugli allori e rifuggirà la fretta potrà crescere ancora, e bene.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.technomancer.co.nr/