Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 101

04-07-2013

ALIEN SKIN

"The Secret Garden"

Cover ALIEN SKIN

(A Different Drum)

Time: (46:43)

Rating : 8.5

Se da un lato ci è dispiaciuto molto non esserci potuti occupare lo scorso anno di "Ghost In The Rain", terzo album firmato Alien Skin, dall'altro ancora ci rallegriamo di aver dato visibilità al progetto di George Pappas, storico tastierista degli australiani Real Life (sì, proprio quelli del singolo targato anni '80 "Send Me An Angel"), col secondo e magnifico "The Unquiet Grave", da noi promosso a pieni voti. È quindi con grande piacere che ritroviamo George alle prese col quarto album del suo solo-project, ancora una volta sotto l'egida dell'americana A Different Drum, che realizza questo nuovo lavoro in sole 300 copie nel bel formato digifile apribile, all'interno delle ormai usuali 'VIP series' (astuto espediente commerciale per non investire oltre misura in un mercato sempre più ostico). Definire banalmente synthpop il sound di Alien Skin sarebbe oltremodo riduttivo, dal momento che l'esperto e navigato George ha dato ampie prove di quale sia il livello di un songwriting capace di andare ben oltre certe velleità pop-oriented che i più apprezzati nomi del settore inseguono (pur in un contesto a noi gradito). Nella musica di Alien Skin c'è tanta passione e quel pathos intimista che solo chi canta di emozioni recondite e realmente vissute sa imprimere, e poco importa se c'è ancora chi si lascia offuscare dai facili paragoni con Martin Gore ed i suoi Depeche Mode o David Sylvian, anche perché stiamo comunque parlando di accostamenti a dir poco onorevoli... La musica di George, con quel suo ammaliante ed evanescente piglio suadente ed i suoi splendidi suoni perfettamente in linea con quello spirito notturno che è ormai un vero e proprio trademark, colpisce per l'estrema raffinatezza e per l'intimo coinvolgimento che suscita in chi ascolta col giusto spirito, e sarebbe un delitto accomunare cotanta struggente bellezza a quei gruppi che rincorrono per lo più la facile hit dal refrain memorabile e dal taglio radiofonico. Non che le canzoni di Alien Skin non posseggano tali potenzialità, e non deve affatto stupire che un artista cresciuto in seno ad un gruppo di successo come i Real Life, con l'accumulo di esperienza e professionalità che ne consegue, sappia dotare le proprie song di quelle malizie che potrebbero fare praticamente di ognuna di esse un ottimo singolo, ma risulta evidente come la musica di George sia molto più di questo. La dolcezza intrinseca si dipana con infinita gentilezza in episodi quali l'iniziale title-track, una "19th Century Girl" dotata di un sublime refrain di ampio respiro, quella "On A Fine Day" che seduce col suo ritmo sottilmente avvolgente, "Sunny Day" e la conclusiva "End Of The Season", ma in un lavoro che funziona a meraviglia da capo a fondo s'impongono in particolar modo momenti emblematici del suono cinematico e magnetico di Alien Skin quali l'appassionata "Save Me", l'intima e notturna "Crushing Flowers" e la triste "Blue". Non vi è un solo brano che non sia ampiamente superiore alla media, e l'ispirazione sempre presente continua a fare del songwriting di George qualcosa di cui bearsi fino in fondo: impossibile resistere a cotanto assoluto fascino, anche stavolta.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://alienskinmusic.com/

http://www.adifferentdrum.com/