05-06-2013
PLACE4TEARS
"Whales Don't Cry For Suicide - Unexpected Play By Place4Tears"
(Danse Macabre)
Time: (68:24)
Rating : 8
Non si può discutere il fatto che, nonostante il loro esiguo contributo, i Place4Tears di Tyves Oben siano stati ben più di una meteora nel cielo della musica indipendente e gotica. La loro avventura cominciò esattamente una decade fa, e proseguì nel 2004 con l'esordio "Heavenly Fields" e nel 2006 col follow-up "The Silent Flame", entrambi autoprodotti. Altri tre anni e la Echozone si innamorò a tal punto di quel secondo disco, divenuto un piccolo punto fermo, da ristamparlo. Il successo travolse la creatura dell'ecclettico Oben e i Place4Tears divennero per molti la risposta europea ai Faith And the Muse. Mai si è visto però un seguito a quel gioiello, ma il destino sembra aver strizzato l'occhio al buon vecchio Tyves. La blasonata Danse Macabre di Bruno Kramm gli offre un posto di lavoro nel proprio organico, e qui Tyves coglie la palla al balzo per celebrare la sua creatura nella maniera migliore. È così che quest'anno vede l'ufficiale scioglimento dei Place4Tears, ma non ci si poteva aspettare un epitaffio migliore, a partire dallo splendido titolo dato a questa nuova e brillante release. Sotto l'egida di Kramm, Tyves raccoglie uno scintillio di artisti e ridà forma a quel piccolo capolavoro oltre il quale purtroppo non si è mai potuto andare. Per questo "Whales Don't Cry For Suicide" (titolo dell'anno?) va vissuto non come un disco di remix o rivisitazioni, ma come un 'sequel' celebrativo del secondo album, la fine di un percorso, seppur breve, ma epocale nella sua modestia. Ed è difficile trovare un punto di partenza per lodare a dovere un simile e riuscitissimo disco. L'eterogeneità la fa da padrona nelle svariate versioni o remix degli highlight di "The Silent Flame": dal gothic-metal dei Reactive Black per "Dream Sequence", aggressivo ma celebrale, alla suadente "Keep Me Back" a firma Shadow Image. Tre invece le proposte per la splendida "Illusion": gli Oberer Totpunkt ne cavano fuori una goth song in lingua tedesca dall'anima post/punk, il remix dei Tragic Black sfoga un erotismo electro ipnotico, ma è la rielaborazione di Mark Douglas a prendersi la palma di miglior brano del platter, per una versione che farà gola ai dj più innovativi. La cover di "September's Breath" di The Mescaline Babies ricalca ancora il garage/goth, mentre nel suo remix Verney 1826 ne svela la disperazione, come del resto analoga suona "Princess Valium" affidata ai Demoncast. Un must per chi avvertì il colpo di fulmine ai tempi dei primi due album, cosa che potrebbe perfettamente ripetersi all'ascolto di questo piacevolissimo lavoro. Assemblato con cura e anche ben piazzato sul mercato (esce in jewel-box kingsize), è un capitolo conclusivo inevitabile per chiudere una piccola grande era che ha ridato vita al goth come pochi in passato sono riusciti a fare. Nell'attesa che Tyves Oben torni in studio col suo nuovo progetto Scarless Arms, non negatevi il sublime.
Max Firinu
https://www.facebook.com/pages/Place4Tears/114065508657482
http://www.dansemacabre-group.com/