06-03-2013
THE ENCHANTED WOOD
"Monster Parade"
(Steelwork Maschine/Doryphore)
Time: (38:27)
Rating : 9
Questa folgorante uscita è la prova inconfutabile di quanto la Francia negli ultimi due anni abbia contribuito al meglio alla scena della musica oscura. Oltre a ottime etichette come la consolidata Prikosnovénie o l'interessante OPN con relative scuderie al seguito, anche il panorama autoprodotto e più indipendente è stato elogiato tra le pagine del nostro magazine (lo scorso anno era toccato a Kentin Jivek). Per rimanere in tema neo-folk, per quanto sia divenuto riduttivo a volte appellarsi a tale catalogazione, non può assolutamente passare inosservato questo nuovo straordinario prodotto di un artista transalpino, che anela a pieno titolo al trono di miglior scoperta a cavallo del vecchio e nuovo anno. Uscito alla fine dello scorso dicembre e distribuito grazie alla collaborazione tra la Doryphore e la Steelwork Maschine (notevole etichetta che di recente ha curato anche Death In June), "Monster Parade", primo lavoro ufficiale dopo il demo-CD eponimo del 2006, è un piccolo capolavoro che porta la firma di The Enchanted Wood, alias Michel Le Faou, artista senza limiti, come i suoi press kit ben sottolineano. Polistrumentista, cantautore, accompagnato dal vivo da una band affiatata e ben amalgamata con la propria creatura (Julien Chevalier alla sei corde, Paul Loiseau dietro le pelli, il pianista Leo88Man e il bassista Duby Ruby). Inevitabile che di fronte al curatissimo package balzi in mente il neo-cabaret o l'influenza cinematografica (più Georges Méliés che Tim Burton), e che il monicker rimandi al romanzo per ragazzi di Enid Blyton, ma sarebbe fuorviante cercare di catalogare la proposta di Le Faou seguendo solo queste direttive. "Monster Parade" è puro piacere per le orecchie, nove gioielli delicati, malinconici e decadenti, all'avanguardia del neo-folk stesso, in grado di sfiorare la pietra miliare, rimodellando in uno stile unico la lezione di Douglas P. e soci, ma anche di Tom Waits, Leonard Cohen e Nick Cave. Il punto di partenza per un acclamato successo. Canzoni viscerali, orrorifiche e fascinose come le illustrazioni e i dipinti di Perrine Labat che vanno a comporre l'artwork. Impossibile non farsi incantare da episodi immaginifici come "Children Of Solitude" (pare un Tom Waits jarmuschiano in chiave goth!), la nenia intrisa di poetica nickcaviana della title-track, l'ossessiva "Death To My Neighbour" (cinicamente noisy) o altre melodie accattivanti come il potenziale singolo "Death Is Knocking At My Door" e la conclusiva "The Phantom Creeps", forse apice di un disco perfetto, senza sbavature, personale, che sarebbe criminoso accusare di poca professionalità. Vera e propria linfa vitale per il neo-folk, genere spesso declassato a stile minore dalle riviste cartacee, ma che continua a regalare le migliori innovazioni. Disponibile in CD digisleeve e anche in LP limitato a 500 copie. Non averlo è puro nichilismo: ascoltare è credere, proprio come lo stesso Le Faou ricorda.
Max Firinu
http://www.theenchantedwood.org/
http://www.steelwork-maschine.com/