06-03-2013
ME.MAN.MACHINE
"Reviver"
(Echozone/Masterpiece)
Time: (59:03)
Rating : 6.5
Dai verdi pascoli della ridente Svizzera debuttano sulle scene questi Me.Man.Machine, nati appena tre anni fa e già capaci di ottenere la collaborazione in veste di produttore di nientemeno che del nume tutelare Gareth Jones (Depeche Mode e molto altro). Band di talento o solo 'paraculati'? Il risultato discografico di "Reviver" non scioglie questo amletico dubbio. Ma andiamo con ordine. La Svizzera è terra parca di artisti di un certo rilievo, ad eccezione degli immensi Young Gods. Tuttavia la scena underground è vivace e produttiva, in linea con i paesi musicalmente più avanzati. Questi Me.Man.Machine, dunque, escono da un sottobosco particolarmente pullulante di idée e iniziative, e beneficiano di questo clima creativo. Dal nome ci si potrebbe aspettare un progetto che deriva direttamente dai Kraftwerk, ma in realtà della grande band teutonica i Me.Man.Machine non hanno praticamente nulla. Le loro coordinate di riferimento infatti sembrano essere il synthpop e l'indie-rock, rigidamente tenuti distinti all'interno dei singoli brani, senza tentativi di mescolare queste due istanze. Ne nasce un disco assai poco coerente, ma soprattutto segnato da alti e bassi a livello qualitativo. Se infatti l'apertura di "7 Minutes Rain" scorre via liscia senza particolari acuti, la successiva "Make It Rain" disegna scenari indie-pop di buona fattura. Si prosegue poi fra le buone intuizioni di "Wasted Heart" e la sottile malinconia di "Lovesong", fino alla bella cover di "In Bad Dreams" dei The God Machine. Per il resto il disco non esalta e resta spesso impantanato fra le sue due anime, non riuscendo a coniugare l'anima pop con quella più rock. Tuttavia è un debutto, per cui i quattro ragazzoni cresciuti a latte e Depeche Mode avranno tempo per affinare la propria arte.
Ferruccio Filippi
http://www.memanmachine.com/wp/