07-02-2013
TRINITHOS
"Zeichnungen"
(The Eastern Front)
Time: (69:59)
Rating : 7.5
Il neofolk non è morto. Alla faccia di chi gli vuole male, nasconde i suoi anni, si ricicla, cambia i nomi, ma propone alla fine le stesse coordinate che ne hanno fatto la fortuna. Con tanta chitarra, qualche coro femmineo e un po' di strumenti bucolici (tipo flauti, fisarmoniche, ecc...), il risultato è garantito. In realtà non è così semplice. A quanto detto manca l'ingrediente principale, ovvero la sensibilità che un artista deve mettere per trasmettere sensazioni e emozioni. Questo progetto teutonico Trinithos, giunto con "Zeichnungen" al secondo album (cui si aggiungono un paio di split con altre band), possiede un po' tutte le caratteristiche prima menzionate. Musicalmente parlando, con Trinithos si va sul sicuro. Chitarra acustica in primo piano, inserti vocali maschili e femminili, flauti, orchestrazioni sintetiche e qualche tocco di percussioni. Quello che cambia rispetto a molte altre composizioni dello stesso genere è l'ispirazione, che nel caso di "Zeichnungen" è la natura stessa, con i suoi paesaggi, i suoi rumori, odori e ritmi. Un disco molto panteistico, che si ascolta in una sorta di stato di estasi. Non mancano i toni cupi tipici del genere, ma vi sono anche momenti di apertura, piccoli pertugi in cui si insinuano piccoli ma gradevoli fasci di luce. Ecco che le atmosfere sognanti di "Auf-Bruch" si sposano con la malinconia di "...Hier Im Sand", mentre il cantato femminile di "Spuren II" sembra uscire direttamente dal grembo della divinità Terra. Tutte le tracce del disco creano il clima ideale che esplode in "Heimat", pregna di umori neoclassici stemperati fra percussioni, chitarre elettriche e cori. Come detto, si va sul sicuro con "Zeichnungen": a parte la già citata "Heimat", non vi sono voli pindarici o tentativi di sperimentare chissà che, ma solo un sano ed onesto neofolk di stampo teutonico, e quindi ricco di neoclassicismi che, tuttavia, non appesantiscono troppo l'opera. Un buon disco, dunque: non un capolavoro, ma un qualcosa fatto con passione e dedizione, e il cui finale può far presagire qualche sorpresa futura. Per ora "Zeichnungen" merita quantomeno un ascolto.
Ferruccio Filippi
http://www.theeasternfront.org/