22-11-2012
HAPPINESS PROJECT
"9th Heaven"
(BOREDOMproduct)
Time: (46:53)
Rating : 6.5
Quattro anni dopo il debut "Remove Or Disable" arriva il secondo album di questa giovane band francese, amante delle produzioni synthpop e non a caso approdata alla corte della connazionale BOREDOMproduct. Questo "9th Heaven" conferma in parte lo stile dell'esordio, ma vive di una dualità quasi schizoide, diviso in due anime musicalmente distinte. Nel programma brillano diversi gioielli: il singolo "Desillusion" è una opening track di grande impatto, nonostante un cantato sommesso e mezzo recitato; "Heights". invece, può essere vissuta come un intenso omaggio agli anni '80, periodo di nascita di molti dei gruppi che sembrano in influenzare il progetto francese. Tuttavia, gli Happiness Project hanno anche un'anima meno incline alla dance e più orientata verso una certa introspezione. In brani come "Blue Eyed Boy (B.E.B)" o "Murder" risuonano cupe note malinconiche, anche se sostenute da una ritmica sempre presente. Quest'ultima, in particolare, si presenta come uno dei migliori episodi della raccolta, intrisa di umori oscuri ma dotata anche, grazie alla voce di Christelle, di un leggerezza difficile da trovare fra le band orientate verso il synthpop. È poi sempre presente il fantasma degli anni '80, come nella malinconica "Balloons And Zeppelin", fantasma che però non appesantisce il lavoro né lo rende 'già sentito', ma serve da stimolo per arricchire un sound abbastanza personale. Malinconia e potenza sembrano essere le coordinate sonore entro le quali si muove il trio francese, coordinate già presenti in molti gruppi dell'area del pop sintetico. Tuttavia il limite attuale degli Happiness Project è quello di non riuscire ancora ad amalgamare questi due ingredienti: i brani o sono potenti e dance-oriented, oppure presentano trame malinconiche. Non esistono pezzi che presentino un mix fra le due cose, e quindi il disco vive di un dualismo che alla fine tende a stancare. Tuttavia il giudizio non può essere negativo, primo perché dopotutto si tratta di una band ancora giovane, e secondo perché i tre mettono in mostra una buona propensione a creare melodie che restano impresse nella memoria di chi le ascolta. Una cosa non da poco, visto che il pop in generale fa della melodia e del vecchio e caro ritornello il proprio punto di forza. Gruppo da valutare definitivamente alla prossima, fatidica terza uscita.
Ferruccio Filippi
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