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Room 107

20-09-2012

HIRSUTE PURSUIT

"Tighten That Muscle Ring"

Cover HIRSUTE PURSUIT

(Cold Spring)

Time: (59:56)

Rating : s.v.

Singolare progetto gay-oriented nato di recente e sostenuto, tra gli altri, da Boyd Rice e dal fu Peter 'Sleazy' Cristopherson (già membro di Throbbing Gristle, Psychic TV e co-fondatore dei Coil), Hirsute Pursuit prende vita dalla mente del misterioso Harley Phoenix, coadiuvato da Bryin Dall, vecchia conoscenza del settore già attivo con Loretta's Doll, Dream Into Dust, Thee Majesty e vari altri act. "Tighten That Muscle Ring" è il loro secondo lavoro, dopo "That Hole Belongs To Me" del 2007; il duo ha ottenuto un'inaspettata notorietà tramite myspace e senza l'aiuto di pubblicità o pubblicazioni ufficiali: i consensi di una nutrita schiera di fans sono arrivati grazie a tematiche forti e ad uno stile trasversale e moderno, capace di far presa immediata su seguaci di house-music, break, rock, rap ed altri sottogeneri. Le tredici tracce del disco si presentano con strutture molto semplici, una sorta di trip-hop basato su ritmiche elettroniche e cadenzate molto ossessive, ottime per essere utilizzate ad alto volume in un locale tipo il Torture Garden, ma buone anche per un ascolto più circostanziato. L'iconografia rimanda ad ambienti iper-macho caratterizzati da alto tasso di testosterone, sudore, muscoli e villosità, caratteristiche ben esemplate dal 'modello' Joe Shraufnagel, protagonista (con e senza veli) dell'artwork. Il pezzo trainante (di cui circola anche un video su youtube) è "Boys Keep Swinging", brano originariamente scritto da David Bowie di cui vengono utilizzate solo le parole; la partitura vocale è affidata ad un Boyd Rice in grande spolvero, perfettamente a suo agio con un testo che diventa ironico ("...When you're a boy/You can wear a uniform..."), unendo l'immagine politically uncorrect al machismo gay. Gli altri brani si mantengono sulla medesima linea, con basi potenti ed un contorno sonoro decisamente a luci rosse, fatto di spoken words dal contenuto sessuale (basta leggere titoli come "Fuck", "My Pretty Pink Hole" o "My Pleasure"), gemiti ed altre espressioni orgasmiche; un mix che sembra sia risultato vincente non solo tra una larga fascia di omosessuali, ma anche tra gli amanti del bondage e tra qualche individuo frustrato della middle-class. Le due tracce composte a sei mani con 'Sleazy' Cristopherson hanno un andamento lievemente diverso: "One Sleazy Night In Bangkok" ha un sound rythmic-dub che ricorda alcune soluzioni dei Coil (vedi il singoletto "Themes For Blue"), mentre "One Sleazy Night In New Orleans" stacca con tutto il resto proponendo un sound folk a base di chitarra acustica, armonica e percussioni blues, ricreando l'atmosfera di un fumoso bar maschile. Singolare anche il pezzo "Slow Ride In Kentucky", il più sperimentale del disco, ricco di rumori ma sempre incentrato su rotonde ritmiche trip-hop. Il finale vede due buoni remix: uno, opera di Derek Rush, non fa che amplificare la potenza dell'originale accostandosi a certe rivisitazioni che Nine Inch Nails ha fatto di sè stesso, mentre l'altro, firmato da Bryin Dall, rende più frizzante il sostrato dance modificando in corsa l'andamento breakcore con dei pattern maggiormente lineari. "Tighten That Muscle Ring" unisce architetture sonore di facile presa a tematiche forti, creando un piccolo exploit mediatico amplificato dalla benedizione di qualche nome grosso della scena. La Cold Spring subodora prima di altri la possibilità di un buon investimento e non si fa scappare l'occasione, mettendo in cantiere anche un maxi-single 12" con vari remix dell'unhit "Boyd Keep Swinging". Ma il dubbio che si tratti di un fenomeno di passaggio c'è tutto. Staremo a vedere, ma intanto il successo è garantito.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/hirsutepursuitmusic

http://coldspring.co.uk/