08-07-2012
VV.AA.
"Fabriksampler V4"
(PharmaFabrik)
Time: CD1 (53:19); CD2(71:18)
Rating : 6.5
L'etichetta slovena PharmaFabrik propone il quarto volume della serie "Fabriksampler", compilation finalizzate a promuovere artisti di nuova generazione, non di rado accostati a qualche nome importante della scena. I due CD rappresentano una divisione netta di genere: il primo spazia su territori glitch, IDM e - a grandi linee - più prettamente noise, il secondo raggruppa sonorità drone e ambientali dai toni più caldi e decisamente meno metallici. Ad aprire i giochi e tenere a battesimo l'opera è il veterano del japanoise K.K. Null, con un pezzo che mescola loop analogici ossessivi e rumori naturali in salsa minimal. Il discorso viene proseguito da autori che si attestano su suoni ultra-moderni vicini alla scena IDM, con ritmiche minimali spezzate, astrattismi elettronici, echi cibernetici, voci distorte in chiave robotica, panorami ambient dal gusto ferroso e qualche tocco analogico. I risultati più originali arrivano con lo sloveno Nova deViator, che tra percussioni potenti e basi ipnotiche riesce anche a strizzare l'occhio ai Kraftwerk, e con il cyber-noise impazzito del giapponese Yoshihiro Kikuchi. Interessante anche la performance tutta occidentale del sudafricano bianco Chris Wood, e curiosamente fuori dal coro la traccia conclusiva del nipponico NRYY, che si lascia andare ad una sorta di tributo alla power-electro degli anni '80 con lievi modernizzazioni rumoristiche. Il secondo dischetto è indubbiamente più morbido e ascoltabile, grazie a sonorità che, pur rimanendo legate al mondo industriale, tendono a creare soffuse atmosfere. Tra i passaggi migliori svetta il portoghese VelgeNaturlig, che con mirate field recordings costruisce un'aura spirituale e interiore, ma anche gli italiani Fabio Orsi e Prodvkt: il primo con un pezzo che intreccia lievi venature melodiche a drones di pregiata fattura, mentre il secondo propone un mood malinconico non troppo dissimile da certi lavori del connazionale Selaxon Lutberg. Il resto si attesta su strutture classiche basate su temi di synth, sampler e software, con esiti prevedibilmente oscuri ma non disprezzabili. In chiusura troviamo un curioso brano noise di quasi 20 minuti firmato 'artista sconosciuto'. Quest'ampia compilation è un ottimo viatico per chi vuole conoscere piccole realtà tutte mediamente interessanti, alcune che devono ancora trovare la propria strada, altre che già si muovono con personalità tra i meccanismi della nuova elettronica. Grande quantità, ma anche ampi sprazzi di qualità, per un pubblico di nicchia interessato in particolare alla scena est Europea.
Michele Viali