05-06-2007
ELANE
"Lore Of Nén"
(Distinct Music/Masterpiece)
Time: (67:58)
Rating : 8.5
Avevamo lasciato il quintetto tedesco sul finire del 2005 con la pubblicazione dell'ottimo miniCD "Love Can't Wait", ideale preludio per un album che sarebbe poi giunto esattamente un anno dopo (fine 2006), e che finalmente è oggi disponibile anche per il pubblico italiano. Di questa particolare band, che per inciso definisce il proprio sound come 'fantasy wave fire folk', avevamo già apprezzato il debut-album del 2004 "The Fire Of Glenvore" (su Kalinkaland), ed oggi ritroviamo i cinque musicisti all'importante prova del follow-up, peraltro a seguito di un'attenzione sempre crescente nei loro confronti da parte di addetti ai lavori e fans. Se già il debut aveva evidenziato un sound capace di combinare elementi folk, darkwave, heavenly voices, ethereal, neoclassic e persino dream-pop, c'è da dire che la band ha saggiamente evitato di sedersi sugli allori e di continuare con una formula che, se ripetuta, avrebbe rischiato di stancare velocemente: al contrario, gli Elane hanno lavorato alacremente per legare al meglio le varie componenti del proprio sound e per convogliare ogni singolo elemento in canzoni più efficaci, sapientemente svincolate da schemi eccessivamente precostituiti. Il risultato finale è un lavoro che surclassa il suo predecessore sia quanto a completezza, sia quanto a fluidità: quasi 70 minuti che scorrono via nel migliore dei modi senza fossilizzarsi mai su soluzioni standard, con l'impressione netta di un sound costantemente 'in movimento'. Senza dubbio il passo in avanti più significativo è stato compiuto nell'amalgama fra quel piglio folk squisitamente epico e solenne ormai tipico della band e l'aspetto neoclassico del suono di Elane, qui rafforzato senza mai dover sacrificare altre componenti fondamentali per la riuscita dell'opera. "Lore Of Nén" si rivela quindi un lavoro perfettamente bilanciato e ricco di emozioni, nuovamente diviso tra vere e proprie canzoni e fugaci episodi strumentali che mai lasciano pensare a dei meri riempitivi, come dimostrato dalla bellezza di passaggi quali la maestosa "Celeste", la malinconica "Levitation" e la più fiabesca "Pale Sea". Impossibile non citare momenti quali l'enfatica e solenne "Nen Ar Tasar (You See)" (uno tra i brani che vantano la partecipazione della capace soprano Neniel Tindómerel), la già nota "Love Can't Wait", la fiabesca, articolata e sognante "Eyes Of A Stranger", l'eterea, delicata eppure intensa "My Brightest Star", la malinconica "Golden Lace" (col suo notevole crescendo d'intensità) ed il possente e stupendo atto conclusivo "Calad Vallen", anche se in verità ogni frangente dell'album meriterebbe la menzione. Stavolta manca la fatidica cover (in passato Elane reinterpretarono brani di Mike Oldfield e Cat Stevens), e tocca al traditional "Black Is The Color" rappresentare l'unico episodio non composto da una band che partecipa per intero al processo creativo (oltre a fornire un congruo apporto vocale alla bella frontwoman/valchiria Joran Elane), mentre curiosamente viene ripresa dal demo del 2001 "Der Nachtwald" la possente ballata con tanto di rulli militari "One With Lunnight", perfettamente riadattata al contesto attuale. Un lavoro curatissimo (booklet compreso) e di grande pathos, ideale preludio ad una terza opera che potrà consacrare definitivamente una band che, pur non avendo ancora nelle proprie corde la sensibilità dei migliori, ha saputo trovare la strada giusta per approdare a nuovi importanti traguardi artistici: aspettando il capolavoro, non mancate di scoprire già da ora l'Arte di Elane.
Roberto Alessandro Filippozzi