08-05-2012
VV.AA.
"Alrealon Musique : 2011 - 2012 Media Sampler"
(Arealon Musique)
Time: (64:49)
Rating : 8.5
La Alrealon Musique è una notevole etichetta nata negli ultimi anni per mano di una collaborazione che tocca il Vecchio e il Nuovo Continente, dalle menti dello svizzero Philippe Gerber e degli statunitensi Christopher Gilmore e Robert L. Pepper, quest'ultimo già affiliato alla newyorkese PAS Records. Questa piccola grande label trova nell'elettronica sperimentale il proprio canale espressivo, dimostrando un'invidiabile determinazione e una qualità che lascia il segno, in grado di divampare come un incendio doloso dal cosiddetto sottobosco per conquistare travolgendo un mercato che, lo si voglia o no, necessita sempre di contributi dalla caratura superiore. E la Alreon sembra rispondere bene a tale richiesta. Questo innocuo dischetto di poco più di un'ora di musica è nato come un'umile raccolta di proposte estratte da un catalogo già ampio, che vanta già una trentina di uscite, tra cui i lavori di artisti eclettici come Sascha Muller, LaptopAcidExperience, i dj Restless e Phys, subduxtion e FluiD. Una tredicina di pezzi per stendere le linee guide della casa discografica, a livello di scelta estetica e musicale, spaziando dall'industrial a stelle e strisce, al synth-ambient e drone. E all'ascolto non si può fare a meno di inchinarsi con riverenza davanti a un biglietto da visita simile. Si parte proprio col già citato FluiD, presente con due proposte, più una collaborazione. "Disrupting The Ghost" fa convogliare a nozze i Nine Inch Nails cadenzati con vocalizzi arabeggianti, mentre "Angels pt. II" lascia spazio a strumenti orientali per rappresentare le tendenze world/ambient/electro tanto amate dal musicista di Chicago. La sua collaborazione con ARU ("Midnight Dub" e "The Sickness", remixata da Snowfall Silence) fa un passo più avanti, e sfocia in una dub dal piacevole retrogusto noise e ambient. Anche i francesi PAS svelano più pelli. "Here Ing Voices" è IDM suadente, tra intrecci vocali femminili ed elettrizzanti sfoghi industriali. La loro collaborazione con HATI in "Stage 4 - Delta Sleep" ne approfondisce anche l'anima lisergica e siderale. John 3:16, forse il nome più di punta della fucina, dedica la sua attenzione a tormentate sinfonie electro/industrial, viscerali ma aggraziate ("Ascent Of The Blessed" fa urlare al miracolo). Straordinaria invece la prova di Philippe Petit, che regala anche l'inedito "Liquid Desire" (un momento ambient angosciato e implodente). La sua "Pyramid Of The Moon" è la traccia che da sola vale l'acquisto, tra archi, chitarre acustiche e rassegnate sinfonie da canto del cigno, non troppo lontane dallo spirito regnante della società contemporanea. Una lancia spezzata anche a favore di Black Saturn, X:Naviet e Zilmrah, purtroppo presenti solo con un pezzo a testa, tutti utili ad approfondire gli angoli più smussati dell'etichetta. Black Saturn ("Minor Affliction") aliena con un mid-tempo industrial dal sapore retrò, stuprato però dal modernismo di uno spoken word simil-rap. X:Naviet è fedele invece ad una tagliente e minimale ambient sintetica, dove tutte le emozioni sono affidate ad un'unica ridondante nota. A Zilmrah è affidata la chiusura della raccolta, che insiste coi suoi tribalismi industriali, per ricordare la vena dell'etichetta nel confrontare elegantemente tradizione e futuro prossimo. Non serve dichiarare ancor più il grande ed inevitabile rispetto che si prova per questa sincera etichetta, tutta occidentale ma aperta all'intero globo, per non cadere in ridondanti patetismi. Basti sapere che la musica electro ha un'altra grande protagonista, e questo sampler ne è il suo riuscitissimo manifesto, professionale e amorevole nei confronti della musica nella sua essenza. Speriamo che dia il 'la' ad una storia più lunga ed ampia. Nota bene: trattasi di bonus release, inviata gratuitamente a radio, riviste e... ai migliori clienti, quindi fate la vostra parte se volete accaparrarvela.
Max Firinu