10-04-2012
BLACK TAPE FOR A BLUE GIRL
"The Rope 25"
(Projekt)
Time: CD 1 (43:34); CD 2 (47:59)
Rating : 8
Lo scorso novembre la Projekt ha inteso celebrare a dovere i 25 anni dall'uscita del primo album dei Black Tape For A Blue Girl, e questo non soltanto perché - come è noto - il boss dell'etichetta ed il leader della band coincidono nella persona di Sam Rosenthal, quanto piuttosto per la fondamentale importanza che il disco ha rivestito nella storia della musica a tinte scure. Il modo in cui, già nel lontano 1986, il collettivo americano ha saputo far coesistere intrecci vocali ed arrangiamenti sinfonici all'interno di strutture dai profondi umori dark è valso negli anni fiumi di elogi ed un meritato posto nella storia a Rosenthal e soci, nonostante certe imprescindibili gemme di casa 4AD siano sbocciate in precedenza ed abbiano fatto ampiamente scuola. Non ci soffermeremo nuovamente su brani che dovrebbero essere già patrimonio di chi si vuol dire cultore della musica dark, o gothic se preferite: ci limiteremo a fornire il dato importante dell'opera di rimasterizzazione, che conferisce una resa audio decisamente migliorata a momenti destinati a non tramontare mai, ora come fra altri 25 anni. Ciò che fa gola in questa doverosa operazione di rispolvero è la presenza, nell'elegante confezione eco-wallet (che nelle prime 500 copie includeva anche il booklet coi testi), di un secondo dischetto, contenente le reinterpretazioni dei 12 brani di "The Rope" da parte di artisti attualmente facenti parte del roster della Projekt: un'idea intrigante per offrire qualcosa di realmente interessante al cultore affezionato, anziché la sola opera di remastering dell'originale. "Memory, Uncaring Friend" è rivista dagli stessi Black Tape For A Blue Girl in versione 2011, e quindi con la profondamente mutata formazione attuale, per un risultato decisamente più solido e sostenuto; piacciono, e molto, le prove fornite dai vari All My Faith Lost... (c'è anche un po' d'Italia in questa importante uscita), Mirabilis (superba la loro versione a cappella di "The Floor Was Hard But Home"), Erik Wøllo, Forrest Fang, Kho Hat Hasa (dove milita la ex-Attrition Laurie Reade), Rajna, Attrition (preziosi per colorare almeno un frangente con le tinte della più esperta dark-electro) e Lux Interna (per un tocco di neofolk), tutti capaci di interpretare in una gustosa chiave personale i momenti intimi musicati 25 anni or sono da Rosenthal ed affiliati. Più fedele all'originale "Seven Days Till Sunrise" rivista da Walter Holland, mentre Dirk Serries svolge per due brani il lavoro di remix, intrigando sul serio solo nei frangenti resi più spettrali. Una ristampa imperdibile per chi ancora ha da colmare la pesantissima lacuna di non conoscere l'album originale, resa ghiotta anche per i cultori della band grazie alla lungimiranza nell'offrire un gustoso surplus.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.blacktapeforabluegirl.com/