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Room 105

10-03-2012

ENGELSSTAUB

"Nachwærts"

Cover ENGELSSTAUB

(Musique Indépendante Noire)

Time: (49:46)

Rating : 6

Il nome Engelsstaub riporta alla mente un periodo ormai lontano, gli inizi degli anni '90, quando il duo Hofmann-Zaremba imperversava sulla scena dark europea con la propria etichetta Apollyon, nel cui roster, fra gli altri, figuravano nomi come Ataraxia, Madre Del Vizio, The Last Dance e gli Ikon, oltre ovviamente agli stessi Engelsstaub. In realtà Hofmann e Zaremba hanno sempre anteposto il lavoro per l'etichetta a quello del gruppo, come dimostrano i pochissimi album, appena tre, tutti pubblicati fra il '93 ed il '99. È quindi con una certa sorpresa che accogliamo il nuovo album del gruppo, "Nachwärts", un evento in sé vista la scarsa prolificità. Nove brani che ricalcano in parte gli schemi dei precedenti lavori, anche se attualizzati ai nostri tempi. L'iniziale "Carpe Noctem" parte come un pezzo dei Dead Can Dance (periodo etnico) e prosegue con atmosfere elettroniche, ma il risultato è quello di avere una specie di clone, almeno a livello melodico, di Michael Cretu (sì, proprio quello degli Enigma). Più interessante è "Intempesta", dal mood vagamente folksy e arrangiamenti elettronici, penalizzato tuttavia da una introduzione lunga e dalla voce di Silke Hofmann, talmente sottile da essere coperta dal suono degli strumenti, non si sa se volutamente o per un imperdonabile errore nel mixaggio. "Nocturnal Conversation" è invece un buonissimo brano, con un bell'inizio neoclassico e un intermezzo ritual ambient che compensano alla grande una linea melodica non eccelsa. "Oneirodynios Activa" si muove sui terreni più consolidati del neofolk acustico: cantato a due voci, maschile contro femminile, e una melodia semplice che arriva subito. L'ultimo brano che desta un qualche interesse è "Memento Mori", che riporta in vita alcuni stilemi degli Engelsstaub versione anni '90. Non c'è altro. Il resto del programma non presenta sussulti particolari, anche se si sa bene che le vibrazioni date dalla musica sono assolutamente soggettive. Tuttavia l'ispirazione non sembra essere ai massimi livelli, e questo è di per sé una cosa assai negativa. Inoltre in ogni pezzo si percepisce un fastidioso distacco, una freddezza asettica dovuta ad arrangiamenti poco azzeccati. Francamente ci sfugge lo scopo di tutta questa operazione: difficile pensare che i due pingui tedesconi e la deliziosa Silke Hofmann avessero una così grande urgenza di comunicare qualcosa, visto che il tutto si risolve in una manciata di brani onesti uniti a dei riempitivi. Viene quindi il dubbio che gli Engelsstaub abbiano raccolto quei brani rimasti chiusi nei cassetti nei 12 anni che sono passati dall'ultimo album "Anderswelt", solo per riaffacciarsi su quel mercato musicale che li vide protagonisti. Ma per tornare ad esserlo urgono veri e profondi miglioramenti, perché da un gruppo come loro si deve pretendere di più.

Ferruccio Filippi

 

http://www.myspace.com/engelsstaubks

http://min-label.de/