02-01-2012
DAWN & DUSK ENTWINED
"A L'Aube Des Jours Anciens"
(Aube Et Crépuscule)
Time: (56:34)
Rating : 8
Dopo la raccolta dei brani del primo periodo ed il secondo della trilogia di mini-album in formato CDr della limitatissima serie "Fin De Siècle", rilasciati entrambi la scorsa primavera, il longevo solo-project francese torna con l'atteso nuovo album, contenente materiale scritto e registrato fra il 2004 ed il 2008. Scelta definitivamente come piattaforma operativa la propria etichetta Aube Et Crépuscule, David Sabre realizza finalmente questa nuova prova sulla lunga distanza, che nelle intenzioni vuole rappresentare "un viaggio attraverso antiche e mitiche terre d'Europa, molto prima dei re e dell'unico Dio; una colonna sonora di tempi mitici e magici dove nessuno ricorda quando la realtà diventa leggenda, o quando la mitologia incontra la storia", per citare le utili note ufficiali. Coadiuvato in vari tratti dalla chitarra di Mathieu Empisse e dalla voce di Merissa D'Erlette, ma soprattutto dal mixaggio finale e dal mastering di Benoît Sangoï (che, come l'autore specifica nelle note interne alla bella confezione digifile, è stato essenziale per armonizzare i vari brani e dar loro un che di 'antico'), David realizza la sua opera più compatta e riuscita a tutti i livelli. La marzialità percussiva è un punto fermo nel suono di Dawn & Dusk Entwined, ed in questa nuova fatica mantiene un ruolo determinante, ma è il piglio sinfonico che ha contraddistinto l'evoluzione del progetto a rivelarsi il vero protagonista dell'opera, grazie a melodie memorabili, forti, evocative, pregne di un pathos al quale è impossibile sottrarsi. Senza dubbio la costruzione dei vari frangenti, assai più vicina al concetto di soundtrack, ha favorito la grande ispirazione dietro ai temi sinfonici che dominano in lungo e in largo, ma il beneficio che ha tratto la musica di Dawn & Dusk Entwined si ripercuote in ogni componente, inclusa la voce di David, in passato mai così intensa e magnetica. Se la minacciosità tipicamente marziale non manca ("Unfallen", "When The Dragon Awakes Again"), è con le melodie che si viene estasiati e sedotti: dall'ossessiva andatura martial-pop di "The Sacred Mount Of Tara" ai suoni etnici ed evocativi di "Our Chant Is The Chant Of The Sea" (col suggestivo spoken word della succitata Merissa), fino a gioielli drammatici e toccanti come "Homecoming" e "Sunrise Of Arda", in un tripudio di magici suoni dal respiro secolare. Basterà chiudere gli occhi per lasciasi trasportare in mondi antichi e scenari perduti, il che è sempre la miglior garanzia di riuscita quando le prerogative sono quelle di cui sopra. Che nessun dubbio attanagli gli estimatori del progetto transalpino, e che gli eventuali novizi non indugino oltre nella scoperta di uno dei migliori esponenti della scena sinfonico/marziale europea.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://dawnduskentwined.blog.com/
http://www.myspace.com/dawnduskentwined