14-12-2011
LOWE
"Evolver"
(Megahype Records)
Time: (41:02)
Rating : 8.5
Basterebbe un solo aggettivo per descrivere il nuovo album degli svedesi Lowe: superiore. Come superiori sono musicisti d'esperienza, estro, talento, capacità ed idee che hanno inanellato solo centri perfetti nei nove anni di esistenza del progetto. Alfieri sempre più fondamentali di quella Svezia che in ambito electro (specie nei risvolti più melodici) guarda il resto del mondo dall'alto, i Nostri continuano a colpire nel segno con l'assoluta perfezione di un synthpop fatto di canzoni scritte, arrangiate, eseguite e prodotte ai massimi livelli del settore, esprimendo un potenziale commerciale che, in un mondo senza le corporazioni 'discografiche' e i grandi media asserviti a lavare il cervello alla gente, avrebbe ben pochi rivali. E se anche la formula è vincente e non c'è motivo di stravolgerla, il trio non si accontenta di ripetersi sui livelli altissimi già raggiunti, ponendosi nuove sfide e, di conseguenza, nuovi traguardi. Ci vuole una certa dose di coraggio per aprire un album con un pezzo avvolgente e quasi onirico come "Alpha Bravo", anziché optare per il singolo apripista o, comunque, per una song dall'impatto immediato: i Lowe, dall'alto di una maturità che altri non raggiungerebbero in dieci vite, possono permetterselo, ancor più ora che ritornano con la loro prova emozionalmente più intensa, riflessiva ed intima, non priva di sfumature wave ed altre malizie tipiche dei magici anni '80. Al fianco di una costruzione impeccabile di melodie, ritmi e cantati, in quella che è senza dubbio l'opera più organica e meglio bilanciata dei Nostri, il pathos scorre a fiumi e, soprattutto, c'è la sincerità di chi sa combinare perfezione formale e spessore dei contenuti, anche quando il ritmo spumeggiante vorrebbe suggerire una maggior spensieratezza d'intenti. Si potrebbe dire che si è ceduto qualcosa in termini d'immediatezza, ma nel caso specifico si tratta di un ulteriore punto a favore, dal momento che canzoni di questa caratura hanno la forza - tutt'altro che comune - di crescere nell'utente ascolto dopo ascolto, svelando sempre nuove sfumature e durando ben oltre lo spazio della programmazione radiofonica. Se si escludono una hit travolgente come la già nota "Breathe In Breathe Out" e momenti più frizzanti quali "Mirage" o "Live To Love", sono effusioni di rara classe ed eleganza quelle che dominano "Evolver", col picco emotivo toccato da due episodi inarrivabili quali "Alone In The Dark" e "Forever", esaltati dalla splendida performance vocale di un Leo complessivamente ispiratissimo (non solo nei favolosi ed accattivanti ritornelli). E il paragone con quegli Statemachine i cui due terzi hanno poi formato i Lowe deve suonare come il più grande complimento per la band, specie se si pensa all'ultimo lascito/capolavoro dei primi, "Short & Explosive": siamo ai massimi livelli del synthpop del terzo millennio, ed ormai a giocarsela con gli svedesi possono essere giusto Mesh, Iris e Diorama, tanto per chiarire di quale livello si stia parlando. Una certezza assoluta.
Roberto Alessandro Filippozzi