02-12-2011
SOLAR FAKE
"Frontiers"
(Synthetic Symphony/Audioglobe)
Time: (49:40)
Rating : 7
Solar Fake non è altro che il progetto electro-dark del cantante di Dreadful Shadow e Zeraphine Sven Friedrich. Arrivato al secondo full-lenght dopo "Broken Grid" del 2008, Sven conferma quanto di buono aveva fatto sentire al debutto. Nelle undici tracce che compongono "Frontiers" è forte l'influenza dei Covenant (band con la quale Sven ha collaborato), particolarmente marcata nel mood tendenzialmente malinconico dell'opera e nelle melodie semplici e immediate. La tracklist scorre senza particolari picchi ma anche senza cadute di tono, in un continuum ritmico-melodico che appare molto efficace nel catturare l'attenzione degli ascoltatori. Sven sa infatti essere potente ("Parasites" e "The Rising Doubt") ma anche ipnotico ("More Than This"), riuscendo sempre a trovare la formula giusta per non lasciare indifferente chi ascolta. Non mancano poi omaggi agli anni '80, come in "No Apologies", e riferimenti all'ebm più violenta e industrialoide, con qualche eco dei primi Hocico, soprattutto in brani come la già citata "Parasites". Buona anche la cover del classico dei Talk Talk "Such a Shame" e interessanti i pezzi dove viene fuori la componente più intimista del progetto, come l'iniziale "Under the Sky", sommessa nonostante una ritmica sostenuta, e la struggente ballata "Where Are You", resa delicata da un pianoforte che detta la melodia. Su tutto si impone la voce bella, potente e profonda di Sven, vero e proprio marchio di fabbrica di Solar Fake. "Frontiers" è un disco che non rimarrà nella storia della musica né del synthpop o dell'ebm, ma è un prodotto onesto e sincero, che si ispira a modelli consolidati (Covenant su tutti) senza però risultarne un clone, elaborandoli con discreta personalità.
Ferruccio Filippi