23-10-2011
LOWE
"Breathe In Breathe Out"
(Megahype)
Time: (14:27)
Rating : s.v.
I Lowe, che chi ci segue da un po' dovrebbe già conoscere più che bene, non sono affatto degli sprovveduti, e non soltanto per il fatto di essere nati da una 'costola' (o meglio, i due terzi) dei grandiosi Statemachine, il cui ultimo lascito "Short & Explosive" rimane a tutt'oggi una pietra miliare del synthpop moderno. I Nostri, che di recente hanno rimpiazzato il tastierista Mehdi Bagherzadeh col produttore Tobias Ersson (già da parecchio tempo collaboratore dei Lowe), dal 2002 in avanti hanno costruito con la giusta calma ed attenzione la propria carriera, debuttando alla grande sulla lunga distanza con l'ottimo ed ispirato "Tenant" nel 2004 e replicando col superlativo "Kino International" quattro anni dopo, senza l'affanno da pubblicazione continua che pare affliggere i gruppi più dark-oriented della scena electro. La terza ed attesissima prova sulla lunga distanza, "Evolver", è al momento già disponibile (e ve ne parleremo presto), e questo CD promozionale che adoperiamo quale introduzione al full-length contiene, oltre a tre tracce estratte dall'album stesso, una versione del singolo apripista "Breathe In Breath Out" diversa rispetto a quella commercializzata sulle maggiori piattaforme di download a pagamento (anch'essa costituita da sole tre song). Non sappiamo dirvi se queste tre versioni del brano prescelto verranno immesse in commercio, né tanto meno in quale formato, ma pensiamo che i contenuti del dischetto possano comunque costituire una buona introduzione al 'piatto forte'. La 'single version' ci dice che siamo di fronte ad una impeccabile synthpop-hit, l'ennesima per il trio svedese, di quelle riuscite in ogni singola sfumatura: immediatezza, classe e tiro, ritmo, dinamismo, perfezione formale, melodie irresistibili, grandi cantati e, ovviamente, un refrain che si stampa in testa al primissimo ascolto, per degli artisti che sanno conferire spessore anche alle cose più dirette ed apparentemente semplici. Più asciutto e danceable il 'radio remix', mentre la versione 'Adam Rickfors club remix' è un ottimo esempio di come si rivisiti una canzone in una chiave differente e personale, col remixer capace di tramutare il pezzo in un'ipnotica ed ossessiva macchina da groove, sospesa fra techno, trance ed 'acidità' varie. Una hit dal potenziale enorme, primo delizioso assaggio dell'attesissimo "Evolver".
Roberto Alessandro Filippozzi