05-10-2011
EVERY SILVER LINING HAS A CLOUD
"Every Silver Lining Has A Cloud"
(Projekt/Audioglobe)
Time: (64:55)
Rating : 7.5
Uscito inizialmente come autoproduzione nel settembre del 2010, questo notevole esordio per il duo francese Every Silver Lining Has A Cloud viene ora riproposto in tutti i canali ufficiali grazie all'interessamento della Projekt, col suo deus ex machina Sam Rosenthal che, evidentemente, da attento osservatore della scena faticava a vedere un'opera di cotanto valore relegata al mondo delle produzioni in proprio e delle diffusioni limitate. Detto fatto, ed in meno di un anno troviamo l'album ripubblicato dalla storica label americana, senza mutazioni nell'artwork o aggiunte nella scaletta dei brani. L'esperto duo, con alle spalle anni di attività sotto vari monicker, si muove tra la linea di confine immaginaria che passa tra post-rock e shoegaze, per intenderci nei territori di Greenhaus, Sigur Rós, Mira ed anche degli (ultimi) Anathema, sicuramente senza reinventare nulla, ma senza dubbio mostrando la giusta sensibilità ed ispirazione. Nelle dieci tracce che compongono questo debut eponimo le melodie delicate, i ritmi pacati e l'incedere gentile fanno da trampolino per gli inesorabili, intensi e coinvolgenti crescendo strumentali, sospinti da un muro di chitarre struggenti e da un drumming sempre puntuale quando ce n'è bisogno, e solo sporadicamente compaiono delle parti vocali a complemento del flusso sonoro (i sussurri di "Such A Waste", gli spoken words di "Against All Odds" e della tenue ma emotivamente travolgente "Where Earth Meets Sea"). È un suono spesso dolce, che sa cullare come in un viaggio oltre le nuvole, ma che sa accendersi con imponenti fiammate (post)rock ("The Leaden Sky", "Leaves Across The Roads"), oppure farsi più sinfonico, come in "The Sun Is Already Gone", dove il prezioso contributo del violoncellista Haluka Chimoto, quotato musicista classico, diviene ancor più importante che altrove per catturare la giusta emozione. Basterebbe da solo un pezzo come "The Air Is On Fire", con la sua melodiosa pacatezza ed i suoi toccanti crescendo elettrici, a riassumere in pieno la formula del duo, che senza dubbio ha debuttato con un lotto di canzoni ben congegnate ed arrangiate, offrendo una certa varietà che altrove sarebbe mancata. Il primo importante mattone è stato posato, e da artisti cui non difetta il talento è legittimo attendersi una parabola artistica degna della massima attenzione: il tempo ci dirà dove sapranno arrivare, ma il consiglio è di seguirli con la dovuta attenzione già da ora.
Roberto Alessandro Filippozzi