14-07-2011
GATES OF DAWN
"Lucid Dreaming"
(Sonorium)
Time: (72:34)
Rating : 6
I Gates Of Dawn, reduci dal discreto seguito di "Parasite", danno alle stampe il terzo episodio di una carriera iniziata nel 2005. Per la prima volta le composizioni della gothic band tedesca non sono più opera esclusiva del cantante Matthias Abel, ma frutto di un maggiore coinvolgimento di tutto il gruppo; il risultato finale è da loro stessi definito "un luogo inesplorato". Se da un lato parole di questo tipo rappresentano la consueta facciata che più o meno sinceramente espone la maggior parte dei musicisti, non si può comunque negare che i Gates Of Dawn stiano attraversando una fase di discostamento dai modelli piuttosto evidenti del loro precedente lavoro, dovuta con molta probabilità alla sopraccitata pluralità di compositori. Ma non sempre questa evoluzione porta a risultati migliori, per quanto sia naturale e inevitabile per una band che calca le scene da circa sei anni. Purtroppo non sembra di assistere a grossi passi in avanti dal punto di vista compositivo: la produzione è migliorata in modo esponenziale e i suoni dei vari strumenti risultano chiari e ben distinguibili rispetto a "Parasite", che da questo punto di vista risultava decisamente penalizzato. Anche negli arrangiamenti e nella scelta dei suoni questo "Lucid Dreaming" trasuda professionalità e destrezza, e non sfigura di fronte ad alcun colosso del genere. Il fatto è che con "Parasite", per quanto decisamente influenzato da parecchie band (tra le quali London After Midnight e i Paradise Lost del periodo "Host"), brani come "Beautiful Departing", "Dreamers Of Decadence" e "Shadowplay" mettevano in luce le ottime potenzialità della band grazie a refrain azzeccati e melodie coinvolgenti. Quello che invece ci tocca a malincuore constatare è che attualmente la vena creativa di Matthias e soci sembra un po' in stallo. Ci sono buone intuizioni dal punto di vista strumentale, ma dal momento che i Nostri puntano visibilmente ad un gothic rock/metal con spunti elettronici di semplice e immediata fruizione, mancano i fatidici refrain che permettano il salto di qualità. Se già "Chrystalline" segna un netto passo avanti dal punto di vista musicale, ma lascia un po' perplessi sulle linee melodiche del cantato, la seguente "Wake Up Dreamchild" conferma in pieno questo sentore, coinvolgendo nell'atmosfera creata dalle tastiere e da un violino finalmente messo in evidenza, ma deludendo sulle parti vocali, ruffiane e senza spinta. Anche la durata del dischetto è francamente eccessiva: ci si poteva limitare ai 10 brani più rappresentativi invece dei 16 presenti, che la tirano avanti per oltre 70 minuti di musica; sicuramente meritano più di un ascolto la trascinante "Hunting Me" e l'orientaleggiante e solenne "Treasures Of Satan" (con le opposte caratteristiche di un intro decisamente scontato e un cantato femminile che, seppur non protagonista in questo brano, ricorda a tratti la timbrica della nostra Cristina Scabbia), ma per il resto c'è solo una grossa dose di materiale senza arte né parte. In conclusione, pur trovandoci di fronte ad un'opera tutto sommato sufficiente, penso che dal gruppo tedesco ci si possa aspettare di più: sperando che questa battuta d'arresto sia dovuta a una momentanea crisi creativa, li attendiamo speranzosi alla prossima prova.
Silvio Oreste
http://www.myspace.com/gatesofdawnmusic
http://www.myspace.com/sonoriumrecords/