18-06-2011
RISING SHADOWS
"Finis Gloriae Mundi"
(Twilight Records)
Time: (40:07)
Rating : 8
A due anni dall'eccellente "Found In The Cold" gli svedesi Rising Shadows tornano con la terza prova sulla lunga distanza, ancora una volta patrocinata dall'argentina Twilight Records. La band del talentuoso compositore Fredrik Klingwall e della sempre più abile cantante Linda-li Dahlin, forte di due lavori ben accolti da pubblico ed addetti ai lavori delle sonorità più mistiche, ancestrali, gotico-neoclassiche e sognanti, si spinge ancora oltre con la nuova fatica, ampliando la gamma di soluzioni mediante l'impiego di tutta una serie di ospiti (fra cui l'ex-bassista dei Katatonia Guillaume Le Huche, non più effettivo del combo come ai tempi del precedente opus), chiamati a sorreggere la rinnovata verve strumentale del progetto non solo con basso, chitarre e percussioni, ma anche con strumenti quali sitar e bouzouki. Lo stesso Fredrik, oltre alle fatidiche tastiere ed all'organo, nei nuovi brani si cimenta anche col mellotron e con la ricercata celesta, andando a ridefinire i contorni di un suono che si spinge verso nuovi ambiziosi traguardi con intelligenza, divenendo inevitabilmente più organico e sganciandosi dalle facili catalogazioni. Rispetto alla delicatezza del debut ed al maggior corpo evidenziato col follow-up, il sound si è fatto ancor più atmosferico ed evocativo, e la sua forza descrittiva è oggi capace di catturare al meglio la tensione drammatica di un'eredità secolare oscura, come dimostra da subito un incipit del calibro di "The Diluvian Empire". C'è la profondità delle migliori soundtrack in episodi strumentali come l'evocativa "And The Avarice" o la malinconica "Amnesia Revealed", così come il tocco liturgico fornito dall'organo, ben evidenziato da un episodio a tinte fosche qual è "Union Of The Fixed And The Volatile". C'è poi la dolcezza, anche e soprattutto vocale, in "Eschaton", e ci sono forti richiami alla tradizione musicale mediorientale in "Dissolving The Fabric Of Time", mentre la delicatezza si fa spettrale in un momento come "Melencolia I". Ma soprattutto, in un'opera senza alcuna caduta di tono, ci sono perle del calibro dell'atmosferica "Fearless", costruita su arrangiamenti che sono sottili magie, o la raffinatissima "Wheel Of Fire (The City Of The Horizon)", col sitar particolarmente magnetico e l'avvolgente intreccio fra voce e tappeto percussivo, o ancora la conclusiva title-track, marziale e fortemente oscura, con le vocals sopranili di Linda-li che esaltano una tensione palpabile. C'è, in definitiva, un act che prosegue nel proprio cammino artistico con coraggio, conscio di aver raggiunto nuovi livelli compositivi, realizzativi, di efficacia e di raffinatezza strutturale, nonché di essersi ritagliato un ruolo di tutto rispetto in ambiti sonori realmente connessi al significato di oscurità. Forse, senza nulla togliere ad una resa sonora suggestiva e confacente come quella di "Finis Gloriae Mundi", a questo punto sarebbe interessante valutare quali risultati potrebbero ottenere i Rising Shadows con una produzione del livello di un act come Seventh Harmonic, ma l'immane fascino della musica dei Nostri non è assolutamente in discussione. Disponibile nella versione digipak in sole 300 copie ed in download gratuito per un periodo limitato.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.twilight-records.com.ar/