11-06-2011
!DISTAIN
"On/Off"
(Echozone/Masterpiece)
Time: (55:49)
Rating : 7.5
L'anno scorso i veterani !distain avevano celebrato la loro importante carriera - iniziata nel lontano 1992 - con una succosa antologia doppia, ma l'attesa per un nuovo album di inediti durava ormai dal 2007, anno di pubblicazione dell'incoraggiante "Raise The Level"... Se con quell'ultima prova in studio il duo tedesco aveva mostrato di aver raggiunto stadi più alti di maturità (evidentemente il titolo non è stato scelto a caso...), con la nuova fatica l'asticella si sposta ulteriormente verso l'alto, per un act che ormai può dirsi una garanzia per ogni vero appassionato di synthpop. Manfred Thomaser ed Alexander Braun sanno bene come si scrive ed arrangia una canzone vincente, e la loro abilità nel disegnare trame snelle ed efficaci e nel cesellare refrain eccellenti è l'arma in più che permette ai nuovi brani di superare in qualità quelli del precedente lavoro, anche a livello di suoni. Migliora al contempo la prova vocale, oggi decisamente più completa e matura, e quando ogni componente s'incastra bene i risultati sono tangibili, come dimostra da subito l'ottima "The 6th Floor", song di gran classe, danceable e magistralmente marchiata da un refrain infettivo. La forza di "On/Off" sta nel non presentare mai reali cadute di tono (magari il remix conclusivo per "Mein Weg", a firma Electrostaub, potrà non risultare fondamentale, ma è un dettaglio trascurabile), anche nei momenti più leggeri e/o meno appaganti: il songwriting si mantiene costantemente su buoni livelli, con picchi d'eccellenza come "100%", ritmata con stile e forte di un ritornello stupendo, o "Values Of Trust", coi suoi ammirevoli cantati, o ancora "Monokultur", dal succulento retrogusto 80s e baciata da un refrain che definire magnifico è doveroso. Ma il vero gioiello di questo sesto full-length dei tedeschi è senza dubbio "What Do You Want From Me?", magnetica song dove a duettare coi Nostri (entrambi da sempre impegnati sia nella fase strumentale che in quella vocale) c'è la brava Tess Fries, voce degli apprezzabili svedesi Dual Density, che con le sue ammalianti abilità canore fornisce un contributo prezioso e determinante, specialmente all'altezza del ritornello e dell'enfatico break. Tante buone canzoni in un disco sufficientemente variegato e di sicuro valore globale: manca ancora qualcosa per raggiungere i vertici della scena synthpop, ma c'è già di che leccarsi i baffi.
Roberto Alessandro Filippozzi
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