02-04-2011
DOWNSTAIRS LEFT
"Waiting For The Golden Age"
(Echozone/Masterpiece)
Time: (61:34)
Rating : 8
Il full-length di debutto del trio tedesco, annunciato per inizio 2010, è in effetti uscito solo lo scorso dicembre, ma a parte questo, ciò che da esso emerge è il dato significativo che auspicavamo: con "Waiting..." i Downstairs Left confermano quanto di buono evidenziato col sorprendente EP di fine 2009 "Nothing But Memories", estendendo a dovere il proprio prezioso discorso artistico. Se già con le quattro tracce dell'EP i Nostri avevano dimostrato che è possibile cimentarsi con sonorità gothic e darkwave con personalità, sfoggiando una grande varietà di soluzioni senza rifarsi ai soliti colossi e a rigidi schemi precostituiti (anche a livello di suoni), curando minuziosamente e con tutto l'estro possibile la fase di arrangiamento, nelle dieci tracce (più tre bonus-track) del full-length di debutto Hayle e soci ribadiscono il concetto con stile, dispensando emozioni con un'intensità e una credibilità che certi veterani del settore non possono vantare. Hayle è un cantante che sa cosa fare e come farlo, forte di un bel timbro e capace di infondere ulteriore pathos a melodie che anche da sole saprebbero veicolare emozioni forti, come sottolineato dalla prima parte del disco. Il piglio acustico predomina anche nella nuova fatica, come svela tanto l'appassionata "If You Are Gone" quanto soprattutto una perla di magnetismo e carisma come "Today", a partire dalla quale i Nostri inanellano un brano migliore dell'altro: la triste e melodica "And You Smile" con Hayle sugli scudi, una "Sunken Home" che evolve epica fra rulli marziali e la preziosa chitarra di Eld, sempre sontuosa nei suoi ricami solisti, e ancora l'ariosa e passionale "Pictures Of Past" o la sognante ed ipnotica "Hands Of Destiny", tutti momenti che evidenziano la classe di compositori ed arrangiatori altamente capaci e ispirati, la cui partecipazione emotiva suona onesta come raramente accade nel music-biz odierno. Bene anche le tracce bonus: dall'EP viene ripresa l'ottima "The Rose" in una bella versione acustica, mentre la band mette le mani in veste di remixer su "Typewritten Life" dei non indispensabili connazionali No Comment, cavandone fuori un remix acustico (completato dalla voce di Hayle) coi fiocchi e mostrando una volta in più le proprie enormi capacità in termini di arrangiamenti; chiude "Hope", inedito che svela sottigliezze elettroniche ben inserite nel tessuto del gruppo, prima di un finale dai toni sacri che è il degno epilogo di cotanto album. I Downstairs Left sono letteralmente un piccolo miracolo in un panorama come quello dark/goth, dove o si fa la voce grossa, o si punta tutto su look esagerati che oscurano persino la musica, o peggio ancora ci si limita a clonare i soliti noti: il trio tedesco non ha bisogno di tutto questo, potendo contare su di un'innata classe, su capacità realizzative indiscutibili e su di una personalità ben definita (qualche timida eco Diary Of Dreams o Girls Under Glass gliela si può decisamente concedere...), e senza gridare saprà imporsi in virtù della grande qualità e dello spessore emotivo della propria musica. Non soffermarsi ad ascoltare con attenzione sarebbe un delitto...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/downstairsleft
http://www.bob-media.com/cms_echo/