02-04-2011
AUTOCLAV 1.1
"All Standing Room In The Goodnight Saloon"
(Tympanik Audio)
Time: (49:13)
Rating : 8
Ormai saldamente accasato alla Tympanik, l'inglese Tony Young prosegue spedito per una strada ben precisa: quella del progresso, inteso come rifinitura ed arricchimento di un sound che mantiene le prerogative iniziali, ma che anela alla perfezione formale nella costruzione di vere e proprie canzoni, piuttosto che certi esercizi di stile tipici dell'IDM. Non a caso, nell'urgenza di un suono più organico è stato inevitabile coinvolgere più ospiti per le vocals, come già avvenuto per il precedente "Where Once Were Exit Wounds" del 2009. In questa quinta fatica sulla lunga distanza l'artista inglese continua a limare con successo il proprio songwriting, che ancora una volta poggia sui semplici - ma efficacissimi - e sempre ispirati temi di piano, sulle ariose ed avvolgenti linee di synth e su ritmiche solide e compatte, assolutamente funzionali alla fruibilità dei brani. Una produzione impeccabile e sempre più curata esalta a dovere ognuno degli undici episodi del dischetto, ma sono ovviamente i momenti impreziositi dalla presenza degli ospiti a svettare: alle voci troviamo Claus Larsen (Leæther Strip) ed Emelie Verbieze (Riotmilloo) nell'intensa e raffinata "Conquer This Perception", Martin Bowes (Attrition) nella carismatica "The In Road" (dove ricompare la chitarra) e Rachel Haywire in una "The Town" dai forti echi darkwave, mentre a livello ritmico danno una mano sia Xotox che Millipede. Ogni brano potrebbe essere additato ad esempio del livello di scrittura raggiunto da Tony: dalla fascinosa "Saturday's Steps", estremamente raffinata a livello melodico, ad una "Let Me Sleep (Somewhere)" dal groove più solido, dalla dinamica ed emozionante "There's No More Isolation" alle gioiose melodie della conclusiva "This Is For Love"... Quello che conta è però l'insieme, ossia un lavoro - ben confezionato nell'elegante digipak a sei pannelli - inattaccabile sia a livello di suono che di contenuti, ulteriore passo in avanti di un artista che ha saputo plasmare con cura un'elettronica personale ed emozionante, elevandosi di gran lunga sopra la media. Non chiamatela più 'solo' IDM, e a questo punto non sarebbe un delitto se Tony aprisse il suo progetto oltre le semplici collaborazioni, integrando musicisti in grado di portare Autoclav 1.1 verso nuovi importanti traguardi.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/autoclav