27-03-2011
[DE:AD:CIBEL]
"Klondike"
(Echozone/Masterpiece)
Time: (64:36)
Rating : 7.5
Ennesimo esordio sulla lunga distanza partocinato dalla frenetica Echozone, se di 'esordio' si può davvero parlare, poiché i membri del progetto sono due veterani del calibro di Daniel Galda (Das Ich, kAlte fArben, Skorbut) ed Armin Küster (Skorbut, Carlos Perón, The 3rd Culture), ritrovatisi sotto un tetto comune dopo la collaborazione negli Skorbut. L'elettronica dei due tedeschi, al pari degli act nei quali hanno militato in passato, si rifà espressamente a quel periodo d'oro per l'EBM e la dark-electro che furono gli anni a cavallo tra la fine degli 80s e l'inizio dei 90s, non soltanto per quanto attiene alla costruzione dei brani, ma anche a livello di produzione, qui glaciale, oscura e ricca di feeling come si usava all'epoca. Ed i Nostri, che in quegli anni muovevano i primi passi nelle sperimentazioni con le macchine, hanno pieno titolo a suonare in questa maniera, specie se si considera il risultato finale, ossia un lavoro solido, compatto e forte di un feeling difficilmente ritrovabile nelle produzioni odierne. Parliamo di quando l'EBM era fredda, dura e ferale, spesso addirittura 'malata', ed i suoni ghiacciavano il sangue nelle vene: quelle sensazioni rivivono nel songwriting del duo, con Daniel ben impiegato al microfono in una prova variegata e sferzante. Prende così corpo tutta una serie di momenti ben costruiti e convincenti (esclusa la sola "Between My Headphones", in vero piuttosto banale), dalla ruvida dark-electro di "Jerusalem Syndrom" ai suoni più pacati di "One Of 47", dalla lenta e sofferta "Nobody Hurts Me Like I Do" alla suadente e più elegante "Heteronomy", passando per potenziali hit in grado di infiammare il dancefloor come "B.I.I.D.", la groovy "Too Tired To Consume", la maligna, incalzante e travolgente "Monster Train" e la dura "Geteert Und Gefedert", fino alla freddezza serpeggiante della conclusiva "Human Product". Un lavoro ovviamente tutt'altro che innovativo, eppure interessante e meritevole di un attento ascolto: la grande capacità nel far rivivere determinati suoni in maniera credibile ed utile è l'arma in più di un act che ha i numeri per attrarre sia chi certe sonorità le ha amate, sia chi cerca 'solo' della sana elettronica tosta ed oscura.
Roberto Alessandro Filippozzi
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