19-02-2011
HIMALAYHA / DREAM METAPHOR / VYSEHRAD / ELETRÓLISE
"quatro / 4 / IV"
(Thisco/Fonoteca Municipal de Lisboa)
Time: (68:17)
Rating : 7.5
Il pregevole split a quattro in esame nasce dalla collaborazione di associazioni culturali come l'etichetta Thisco e la Fonoteca Municipal de Lisboa, entrambe portoghesi come anche i progetti musicali coinvolti. Si tratta di nomi ancora poco noti, alcuni dei quali con poche release alle spalle (anche su netlabel), tutti comunque meritevoli di attenzione e portatori di un messaggio sonoro il cui taglio filmico, per lo più strumentale, è il comune denominatore del dischetto, la cui confezione reca quattro copertine ed altrettanti titoli per ognuno degli act partecipanti. Apre le danze Hélder Costa, ovvero Himalayha, il cui sound ruota attorno a trame di piano e strumenti a corde, poggiandosi finemente su basi di ambient filmica di buon effetto: "Melanconia n° 4" è un placido gioiello completato dai samples d'acqua, ed anche le movenze raffinate di "Luthier" seducono i sensi. Cinque tracce di valore per un progetto che merita approfondimento. Dream Metaphor, nelle tre tracce proposte, offre invece un sound che se in "Distance", tra piano e ritmiche simil-IDM, non convince pienamente (più che altro per la deficitaria prova vocale di Marta Oliveira), si fa invece apprezzare tanto nell'enfasi sinfonica di "Cântico De Despedida" quanto nella sottigliezza cosmica di "Endless Journey", rivelando le qualità di un progetto il cui piglio da soundtrack apre a svariate possibilità. Tre le tracce anche per Vysehrad, progetto di João Pinheiro nato nel 2007 e già all'opera su materiale dark ambient sinfonico in odore di film score. L'artista amplia decisamente la propria visione artistica, mostrando una progressione encomiabile che fa di "Tempus Fugit" (questo il titolo scelto da João per il suo spazio nel CD) il picco dello split in esame. "Nova Terra" apre sontuosa ed evocativa in un grandioso intreccio di ritmi e suoni dai seducenti richiami mantrici, laddove "Shapeless" si presenta più oscura e sinistra, per poi accendersi in un groove rocciosamente macchinoso ed epico; il gioiello più splendente è però "Tempus Fugit", il cui ritmo penetrante fa da base ad una serie di variazioni melodiche spettacolari, esaltate dall'accurata produzione. Se questo è solo l'inizio del processo evolutivo di Vysehrad, aspettiamoci grandi cose da questo eccellente act. La chiusura spetta alle quattro tracce firmate Eletrólise, solo-project di Pedro Vieira (Structura, Noyaghem, Noctivagus), il quale prosegue sul sentiero dell'industrial ambient oscura, arricchendo il proprio suono con buoni accorgimenti. Particolarmente fosca e suggestiva "Just Flowing Away", laddove "Keep Your Head Above The Water" presenta riverberi industriali dove il rumore viene modellato finemente; più fluttuante "Light Painting", con ottimi arrangiamenti a far da sfondo, mentre la conclusiva e malinconica "Dawn Of The White Light" colpisce nel segno col suo tema melodico semplice ma toccante, sottolineando le capacità di un act in crescita. Uno split molto interessante, particolarmente consigliato ai fini cultori ed ottimo anche per chi desidera scoprire nuove interessanti realtà fra le pieghe più filmiche della musica oscura.
Roberto Alessandro Filippozzi