19-02-2011
DEAD VOICES ON AIR
"From Afar All Stars Spark And Glee"
(Lens Records)
Time: (63:15)
Rating : 7
Continua l'onorata e prolifica carriera dell'inglese Mark Spibey, l'ex Zoviet France che ha dato vita ormai da molti anni all'esemplare e indefinibile act Dead Voices On Air. La sperimentazione totale la fa da padrona anche in questo lavoro, aperto dalle magnifiche immagini di una Patagonia immortalata sul nascere del giorno, protagonista delle illustrazioni del digipak. Il nuovo disco si sofferma su movenze ambientali e sterminate, per poi superarle nella ricercatezza di improvvisazioni strumentali che emergono da un taciturno sottofondo. Dei quattro brani iniziali, composti insieme a Phil Western (compagno d'avventura nei progetti Beehatch e Download), ben tre vanno a stratificare toni minimali per descrivere panorami infiniti, tra movimenti para-sinfonici, voci perdute all'orizzonte e folate di malinconia; per contro, nella title-track i suoni vengono quasi azzerati per far posto alla performance canora di Ivana Salipur, che sostituisce la calma serafica degli strumenti con la levità delle sue corde vocali. Nel prosieguo dell'album la musica tende a spegnersi e a suggerire spazi ai confini del mondo con i rintocchi di piano persi nel silenzio di "Till The Dusk", con l'inquietante ombrosità di "The Far Fields Melt My Heart" (in cui fanno capolino striscianti rumori e echi di fiati in lontananza) e con la torbida "Locusts Drummed The Darkening Air", ancora segnata da perduti motivi di tromba e piatti incastonati in una base ferma sull'orlo dell'oblio sonoro. I due pezzi finali si mantengono su coordinate quiete, costruite attorno a scintille minimali e piccoli rumori tesi a descrivere un universo immaginifico, con "Happy Days Snap The Stem" più indirizzata verso la musica d'atmosfera e "The Air Is A Mill Of Hosts" ferma su binari enigmatici e ossessivi. "From Afar..." è un disco che si sviluppa dal silenzio e nel silenzio, almeno laddove le tracce vengono composte dal solo Spibey: uno sfondo ideale per inserire ad hoc suoni che si muovono e brillano in uno spazio stellare e libero. Le architetture sonore vanno oltre le più semplici catalogazioni e attraggono per una qualità che nasce da lontano. Dedicato al regista Mark Nugent, collaboratore di vari musicisti underground, deceduto nel 2009.
Michele Viali
http://www.myspace.com/deadvoicesonair