27-12-2010
FRÄKMÜNDT
"Urbärglieder"
(Percht)
Time: (67:23)
Rating : 6.5
Spesso il neofolk europeo, quando vuole essere simbolico, diventa la rappresentazione del territorio d'appartenenza, la voce soffocata di un'identità etnica: non è blasfemo pensare oggi ad un capitolo sostanzioso che potremmo definire 'Alpen-folk', in relazione alle tante uscite discografiche che a cavallo tra le valli e le cime delle montagne alpine si susseguono. Il fatto che sia Steinklag la protagonista nel raggruppare le piccole label dietro a queste band non è un caso, come non lo è la presenza di Allerseelen, anche quando indiretta, ma sempre e comunque emblema di un riferimento culturale ed artistico fondamentale. È la Percht degli Árnica e dei Belborn, degli Sturmpercht e di tante voci figlie dell'apocalissi cantautoriale ad accogliere presso il proprio affettuoso domicilio la band, 'gestita' dalla bravissima polistrumentista Anneli Murphy. Mentre vi scriviamo un nuovo lavoro è già reperibile, ma questa è la sede per parlare di "Urbärglieder", ottimo digipack con 16 pagine simboliche ed emblematiche, ma soprattutto quindici spunti sonori, anche interessanti, di neofolk d'area teutone. Elvetica, in questo caso: le Alpi sono quelle svizzere. Regna il sapore di suono uscito dal popolo, dalle vicende paesane, con quel tocco di genuina semplicità che ha un solo limite: farsi amare dopo le prime tracce, quasi a metà dell'opera. "Herbschtmanet" è la prima traccia che 'stoppa' l'udito, richiedendo attenzione dopo un'anonima serie di brani, e la prerogativa è la fisarmonica (a volte invece è ghironda) di Anneli, che insieme alla voce suadente e maschile intona una danza macabra, caratteristiche poi riscontrabili in altri episodi come "Wörmer", di nuovo perfetta nel dualismo tra voce e strumento. Due ottimi momenti sonori che, uniti a brani realmente figli del popolo alpestre per le espressioni di gioia agreste ("Eimelibärg" o, ancora più forte nel suo trasmettere il senso di un giorno solenne da vivere, "Beresinalied"), costituiscono l'ossatura di un progetto ancora giovane, che deve cercare l'equilibrio e trovare la forza per uscire dalla nicchia sfruttando qualche brano 'ruffiano', senza perdere di vista la propria musicalità. Anche la chitarra (come non potrebbe...) è protagonista, strepitosa nel brano "Lozärner Totetanz", poco sfruttata nell'economia generale dell'album: un piccolo rammarico per la felice velocità estrosa delle dita che l'arpeggiano. Questa, in poche parole, è la parte luminosa del progetto Fräkmündt, che, gravitando intorno alla personalità di una donna (angolo felice in tal senso quello alpino, se pensiamo che anche gli austriaci Klammheim vedono una capitana di grande classe al 'comando'), coinvolge musicisti fissi e noti in casa Steinklag, tra Sturmpercht o Vinterriket, ma non solo. Scoprite altre sorprese facendo vostro un dischetto che, dai suoi limiti iniziali, vede una ripresa lussuosa e felice, come un piccolo villaggio del cuore elvetico: un cuore solo apparentemente freddo...
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/perchtlabel